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Bernard Delbecque

Efama: a settembre raccolta dei fondi a lungo termine in aumento

28 Novembre 2013 09:00
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A settembre in Europa, la raccolta dei fondi Ucits a lungo termine è aumentata a 9 miliardi di euro, rispetto a un mese di agosto finito in pareggio. Lo ha reso noto l’Efama (The European Fund and Asset Management Association), l’Associazione europea dell’industria dell’asset management che rappresenta il 99,6% degli asset Ucits e non Ucits, che sottolinea però come la raccolta complessiva dei fondi Ucits nel mese sia stata negativa, registrando deflussi netti per 15 miliardi, contro 15 miliardi di raccolta positiva ad agosto. A incidere sul cambio di segno sono stati i forti deflussi dei money market fund. A settembre infatti i riscatti sono si sono attestati a 24 miliardi, contro una raccolta positiva ad agosto di 15 miliardi.

Per quanto riguarda il dettaglio dei fondi a lungo termine, le vendite dei fondi azionari sono salite a 14 miliardi dai 2 del mese precedente; i fondi obbligazionari hanno registrato riscatti netti per 9 miliardi, in aumento dai 7 di agosto e i fondi bilanciati hanno aumentato la raccolta a 5 miliardi dai 3 del mese precedente.

Il totale dei fondi non Ucits è salito a 17 miliardi di raccolta netta, dai 9 di agosto. Questo aumento può essere attribuito ai fondi speciali (fondi riservati agli investitori istituzionali) che hanno registrato una raccolta per 16 miliardi di euro, contro i 5 di agosto. Gli asset totali dei fondi Ucits si sono attestati a 6.753 miliardi a fine settembre 2013, con un aumento nel mese dell’1,6%. Gli asset totali non-Ucits sono aumentati a settembre dell’1,5% a 2.718 miliardi a fine mese. Nel complesso a settembre gli asset totali dell’industria europea dei fondi ammontavano così a 9.471 miliardi.

“A settembre – ha commentato Bernard Delbeque, direttore della ricerca di Efama – i fondi azionari hanno beneficiato del migliorato sentiment degli investitori e di attese più forti di una continuazione del supporto di liquidità da parte della Fed così come l’allentarsi delle tensioni in Siria, mentre i fondi obbligazionari hanno sofferto dalla persistente incertezza sugli sviluppi del mercato obbligazionario”.
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