L'industria del Risparmio - 18 novembre 2013

L’accelerazione l’ha impressa la scalata di Telefonica nel capitale di Telco, la cassaforte finanziaria che controlla Telecom Italia. Ma il cosiddetto golden power era già più che una bozza. Nei primi giorni di ottobre, il Consiglio dei Ministri italiano ha discusso tre DPR (Decreto del Presidente della Repubblica) sull’argomento sebbene la vera arma giuridica in mano al Governo italiano resti il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio) che attualizza le precedenti norme tese a indicare le attività di rilevanza strategica per il Paese in tema di Difesa, Energia e Sicurezza.

Le nuove regole dovrebbero consentire all’Esecutivo di esercitare poteri speciali su una serie di asset strategici nell’energia, nei trasporti e nelle telecomunicazioni: dalle reti Snam e Terna a quelle per l’approvvigionamento e la distribuzione di energia e gas provenienti da altri paesi, dai porti agli aeroporti, dalla rete ferroviaria a quella autostradale, dalle grandi arterie di comunicazioni internazionali ai trafori, dalle reti in banda larda a quelle in rame o fibra ottica.

Il golden power permette di imporre condizioni stringenti per la sicurezza degli approvvigionamenti, per la sicurezza delle informazioni, sui trasferimenti di tecnologia all’estero, e sul monitoraggio delle esportazioni e importazioni.