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89 anni, ma non li dimostra

30 Ottobre 2013 20:55
financialounge -  fiducia investimenti italia risparmi settore immobiliare
Esiste una relazione forte tra il risparmio e l’educazione, non unicamente intesa in senso economico, della società: un utilizzo migliore delle risorse in quest’ottica è quindi da intendersi come una modalità per la promozione sociale, nonché per mantenere un clima di fiducia verso il futuro, specialmente a vantaggio delle giovani generazioni. E’ questa l’intuizione che ha ispirato l’economista Maffeo Pantaleoni in un discorso tenuto a Milano nel 1924, durante il Primo Congresso Internazionale del Risparmio.

Oggi, a distanza di 89 anni, nella Giornata Mondiale del Risparmio, il risparmio è ancora alla base dell’economia e punta ad essere motore di sviluppo delle comunità. Tuttavia il contesto è sicuramente cambiato e a causa dell’aumento dei costi e la riduzione delle entrate è oggi infatti sempre più difficile riuscire a risparmiare.

Per l’occasione, l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio (ACRI) ed Ipsos Italia – società operante nel settore delle ricerche di mercato e specializzata nella raccolta individuale di informazioni – hanno presentato un’interessante indagine riguardante le abitudini di investimento e di risparmio degli italiani. L’indagine, realizzata attraverso 1000 interviste telefoniche ed arricchita dai dati congiunturali prodotti dall’ISTAT, evidenzia un aumento del numero di famiglie che nel 2013 sono timidamente riuscite a “mettere soldi da parte” (dal 28% del 2012 al 29% del 2013) mentre, sul fronte delle abitudini di investimento, le tendenze si sono completamente rovesciate.

Si registra infatti un aumento del 23% nel numero dei possessori di libretti di risparmio e conti deposito, a fronte di un calo dell’8-9% dei possessori di azioni e titoli di Stato. Il maggiore trend negativo, però, lo fanno segnare gli investimenti nel mattone, con un letterale crollo dal 70% del 2006 al 29% del 2013, dato più basso in assoluto dal 2011. L’aumento della tendenza al risparmio degli italiani, ben si sposa col tema principale della Giornata – “Il risparmio volano della ripresa produttiva” – e si pone in linea con i principali elementi congiunturali maggiormente evidenziati dall’inizio della crisi oggi, quali il calo dei consumi e il radicale peggioramento del tenore di vita delle famiglie del Bel Paese.

Gli italiani non “consumano”, bensì preferiscono risparmiare e garantirsi maggiore tranquillità: comportamento che trova conferma nella mancanza di fiducia che, giovani in testa, si riversa nell’uscita dalla crisi, per cui 3 intervistati su 4 ritengono “ci vogliano almeno 3-4 anni”.
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