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Il Giappone e le sue potenzialità

16 Agosto 2013 07:00
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La conferma che l’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo sia diventato da alcuni mesi yen dipendente lo si è potuto constatare il 26 luglio scorso quando a fronte di una rivalutazione della valuta nipponica sulle principali divise estere (dollaro USA in particolare), il valore del Nikkei 225 ha lasciato sul terreno 390 punti, il 2,7% in una sola seduta di Borsa.

Questo, tuttavia, non vuol dire che le azioni del Sol Levante non abbiano una loro potenzialità di rialzo nel medio termine.
Infatti, se da un lato si osserva che il rapporto prezzo /utili (p/e) corrente al 26,16 si attesta a un livello superiore al 21,61 della media degli ultimi 5 anni, dall’altro si può constatare che il p/e prospettico, cioè quello che tiene conto degli utili delle aziende giapponesi quotate attesi per il 2013, si posiziona al 17,82: un rapporto che, qualora fosse confermato dai fatti, significherebbe che il Nikkei255 risulta a sconto del 20% circa.

Questo a prescindere dalle performance del recente passato dell’indice di Borsa nipponico. Infatti il Nikkei225 mostra una performance negli ultimi tre anni (dal 23 luglio 2010 al 25 luglio 2013) del 64,11% (dividendi inclusi), pari al 17,90% su base annua, superiore al 63,77% (17,82% annuo) dell’S&p 500 di Wall Street e al 48,12% (13,95% all’anno) dell’indice Msci world delle Borse mondiali.

Una performance che ha avuto un’accelerazione negli ultimi 24 mesi: il Nikkei 225 vanta infatti un +49,78% a due anni (contro il +31,53% dellìS&p500 e il +19,44% dell’Msci world index), e un +41,41% da inizio anno (quasi il doppio rispetto al +21,95% dell’S&p500 e molto al di sopra del +16,33% dell’Msci world index).
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