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Dazi cinesi sui vini UE

14 Agosto 2013 09:00
financialounge -  cina imposte Unione europea
Lo scambio di favori sembrava essere andato in porto quando ai primi di giugno la Commissione Europea e il Ministero del Commercio cinese avevano raggiunto un’intesa con un compromesso: mantenere l’aliquota all’11,8% (al posto di quella del 47,6% prevista a partire dal 6 agosto in poi) per i dazi sui pannelli cinesi esportati sul mercati unico europeo.

La UE, in cambio, si aspetta l’archiviazione dell’inchiesta anti – dumping avviata da Pechino per i sussidi comunitari a favore degli esportatori europei di vino in Cina, come già detto nell'articolo “Dazi ridotti per i pannelli solari cinesi” dello scorso giugno).

Invece, il Ministero del Commercio della Cina, ha ribadito che l’inchiesta resta aperta nonostante nel mirino dei controllori di Pechino siano finiti aiuti diretti a sostenere le iniziative promozionali nei paesi extra Ue che nel 2008 avevano ricevuto il regolare assenso in sede WTO.

Per le imprese italiane esportatrici di vino in Cina sarebbe un duro colpo sia perché già versano il 14,7% di dazi (per un controvalore, nell’intero 2012, di 9,9 milioni di euro) e sia perché il continente cinese è una delle poche regioni che cresce molto dinamicamente ed ha interessanti prospettive di ampliamento dei volumi a medio lungo termine.
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