Centre for Retail Research

La magia del Royal Baby

29 Luglio 2013 13:00
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Può un evento di cronaca apparentemente privo di connotazioni economiche avere in realtà conseguenze di rilievo sull’economia?
È quanto si chiedono gli analisti che, nel loro continuo studio dei mercati finalizzato alla massimizzazione dei rendimenti, hanno notato come alcuni fattori esterni, come eventi mondani e di cronaca, possano costituire dei “micro trend” in grado di influenzare, se pur in maniera marginale, i mercati finanziari.

La vittoria ai mondiali di calcio, scandali e gossip su uomini politici ed eventi a cui il pubblico è particolarmente sensibile, sembrano proprio avere delle ricadute (positive o negative) sui mercati finanziari.

Un esempio recente è costituito dalla nascita del cosiddetto “Royal Baby”. Sì, avete capito bene. Il figlio del principe William e di Kate Middleton sembra aver generato un aumento delle vendite al dettaglio nel Regno Unito.
Il Centre for Retail Research (CRR), centro di ricerca specializzato nell'analisi delle vendite al dettaglio di beni e servizi, stima che i gadget legati alla nascita dell'erede al trono come i pupazzi e i ciucci per bambini con la bandiera britannica, hanno registrato vendite record.
L’acquisto di libri, oggetti da collezione e alcolici sarebbe aumentato per effetto della celebrazione di un evento particolarmente sentito per il popolo inglese. Un entusiasmo che si sarebbe in parte allargato anche al di fuori dei confini nazionali facendo segnare un incremento del turismo verso il Regno Unito.

Incuriositi da queste statistiche abbiamo chiesto a Nicola Stafford, Gestore del FF Global Consumer Industry Fund di Fidelity Worldwide Investment, se realmente, eventi come quello sopra descritto, possano avere dei fondamenti validi e possano costituire delle opportunità sui mercati.

“Il tema dei consumi globali rappresenta un'eccellente strategia di investimento che rivela tutto il suo potenziale con il trascorrere del tempo. I settori dei consumi di base e dei consumi discrezionali hanno infatti sovraperformato sia nel breve che nel lungo periodo grazie agli elevati rendimenti su base annua che le grandi società del settore sono in grado di generare. Queste imprese operano sui mercati globali attraverso marchi commerciali consolidati e apprezzati, che consentono loro di beneficiare di una fidelizzazione elevata presso la clientela dei mercati sviluppati e una forte connotazione di prestigio in quelli emergenti. Gran parte del potenziale insito nei settori legati ai consumi è poi legato allo sviluppo demografico, che produrrà un aumento strutturale del numero di consumatori, in particolare nei Paesi emergenti, nell'arco del prossimo decennio. Il fatto che una quota crescente della popolazione mondiale sarà in grado di spendere di più per soddisfare le proprie esigenze nei prossimi vent'anni favorirà infatti un'ampia gamma di imprese. Risultano favoriti da questi fenomeni oltre ai grandi marchi globali anche i marchi che partendo da una forte presenza locale hanno le caratteristiche necessarie per diventare i leader di domani”

Insomma, da quanto rivelato dall’esperta, un evento di cronaca può sicuramente influire sui consumi e quindi anche sui mercati.
Che dire: per coloro che pensavano ad un effetto “magico” del principino si dovranno ricredere, ma sicuramente per molti il “Royal Baby” è già diventato un simbolo di speranza e cambiamento positivo.
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