Fondi obbligazionari

Flessibile è meglio

6 Febbraio 2013 08:00
financialounge -  Fondi obbligazionari gestine del patrimonio High Yield livello di rischio mercati emergenti opportunità di investimento paesi core strategia di investimento titoli di stato
Sono in molti a sostenere, tra analisti, gestori ed esperti finanziari, che il mercato obbligazionario quest’anno sarà molto difficile. Senza necessariamente evocare un vero e proprio bear market, i rendimenti dei titoli di stato dei Paesi core (Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Giappone) sono schiacciati sui minimi storici ed è più probabile che tendano a risalire (come in effetti in parte sta già avvenendo da inizio anno) con impatti negativi sui prezzi (che viaggiano in direzione opposta ai rendimenti).

Anche i governativi dei paesi periferici, per quanto abbiano maggiori margini di riduzione dei rendimenti, hanno già corso molto dal picco della crisi del 2011-2012 così come i titoli obbligazionari industriali e bancari che hanno ridotto al lumicino gli spread, cioè gli extra rendimenti rispetto ai titoli di Stato.

Restano margini di opportunità, ma anche con maggiori pericoli, nell’ambito degli high yield bond, le obbligazioni ad alto rendimento emesse da società meno solide e nel segmento del debito dei Paesi emergenti.

In tutti i casi, una strategia di portafoglio vincolata a una specifica asset class (titoli di Stato) o, comunque limitata a due o tre asset class obbligazionarie (governativi, corporate bond e high yield bond), potrebbe risultare spuntata rispetto ad una gestione flessibile del portafoglio obbligazionario.

Cioè rispetto ad un approccio di gestione capace di spaziare in ogni tipologia di titoli a reddito fisso includendo anche gli inflation linked bond, le convertibili, i certificati, titoli bancari subordinati, e persino posizioni short (cioè investimenti che fanno guadagnare in caso di ribasso dei titoli sottostanti).
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