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Lo stock picking vincente anche a Tokyo
9 Ottobre 2012 08:00
L’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo ha registrato performance inferiori a quelle sia di Wall Street che della media mondiale negli ultimi tre anni. Nell’ultimo anno, per esempio, ha totalizzato un rialzo del 2,77% contro il 20,1% dell’S&P500 e il 13,78% dell’MSCI World, il paniere rappresentativo delle 5000 più importanti aziende quotate al mondo.
Sulla distanza dei due anni, invece il Nikkei 225 ha perso il 5,36% contro il +15,74% dell’MSCI World e del 29,72% dell’S&P500: negli ultimi 36 mesi, infine, a fornte di un -12,2% dell’indice azionario giapponese l’S&P500 ha messo a segno un guadagno del 36,7% e l’MSCI World del 17,4%. Dal punto di vista dei fondamentali, il Nikkey non mostra un rapporto p/e particolarmente attraente: l’ultimo, in base al consenso degli analisti, viaggia intorno a quota 22,5 contro una media del 20 negli ultimi anni e del 13-14 delle Borse Usa ed europee. Allora il listino di Tokyo è giustamente da tralasciare?
Assolutamente no se ci si affida a gestori specializzati capaci di individuare i titoli più promettenti e interessanti in ottica di medio lungo termine. Nell’ultimo anno, infatti, a fronte del 2,77% dell’indice Nikkey, i gestori che hanno puntato su società come Matsui Securitie (+60,2%), Tokyo Dome Corp (+56,52%), Tokyu Land Corp (+54,23%), Chiyoda Corp (+53,25%), Fuji Heavy Industrial (+52,2%) e Aozora Bank (+51,66%) hanno potuto beneficiare di performance di tutto rispetto.
Stesso discorso sulla distanza degli ultimi 24 mesi dove Aozora Bank (+132,56%), JGC corp (+86,92%), Sumitomo Osaka (+84,52%), Japan Tobacco (+81,51%), Taiheito Cement (+78,1%), Shinsei Bank ((+76,2%), Credit Siason (+73,33%), Yokogawa electric (+72,74%) e Fast Retailing (+67,09%) hanno mostrato performance molto attraenti.
È la dimostrazione che anche sul listino azionario del Sol Levante i bravi gestori specializzati, grazie alla ricerca interna, alla presenza sul luogo, alla conoscenza del Paese e delle singole aziende nipponiche, sono in grado di selezionare le società capaci di far registrare rendimenti competitivi.
Sulla distanza dei due anni, invece il Nikkei 225 ha perso il 5,36% contro il +15,74% dell’MSCI World e del 29,72% dell’S&P500: negli ultimi 36 mesi, infine, a fornte di un -12,2% dell’indice azionario giapponese l’S&P500 ha messo a segno un guadagno del 36,7% e l’MSCI World del 17,4%. Dal punto di vista dei fondamentali, il Nikkey non mostra un rapporto p/e particolarmente attraente: l’ultimo, in base al consenso degli analisti, viaggia intorno a quota 22,5 contro una media del 20 negli ultimi anni e del 13-14 delle Borse Usa ed europee. Allora il listino di Tokyo è giustamente da tralasciare?
Assolutamente no se ci si affida a gestori specializzati capaci di individuare i titoli più promettenti e interessanti in ottica di medio lungo termine. Nell’ultimo anno, infatti, a fronte del 2,77% dell’indice Nikkey, i gestori che hanno puntato su società come Matsui Securitie (+60,2%), Tokyo Dome Corp (+56,52%), Tokyu Land Corp (+54,23%), Chiyoda Corp (+53,25%), Fuji Heavy Industrial (+52,2%) e Aozora Bank (+51,66%) hanno potuto beneficiare di performance di tutto rispetto.
Stesso discorso sulla distanza degli ultimi 24 mesi dove Aozora Bank (+132,56%), JGC corp (+86,92%), Sumitomo Osaka (+84,52%), Japan Tobacco (+81,51%), Taiheito Cement (+78,1%), Shinsei Bank ((+76,2%), Credit Siason (+73,33%), Yokogawa electric (+72,74%) e Fast Retailing (+67,09%) hanno mostrato performance molto attraenti.
È la dimostrazione che anche sul listino azionario del Sol Levante i bravi gestori specializzati, grazie alla ricerca interna, alla presenza sul luogo, alla conoscenza del Paese e delle singole aziende nipponiche, sono in grado di selezionare le società capaci di far registrare rendimenti competitivi.
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