franco svizzero
I soldi in Svizzera, ma con i fondi
18 Settembre 2012 00:00
È possibile recarsi personalmente in Svizzera, magari a Chiasso o a Lugano per evitare anche problemi di lingua, e aprire un conto in banca depositando meno di 10 mila euro, in modo da non doverli dichiararli alla dogana. Poi, una volta rincasati, si può provvedere a trasferire il resto della liquidità tramite bonifici bancari: una modalità che permette di rispettare le leggi italiane ed elvetiche in quanto la banca italiana provvederà a tracciare il movimento di denaro alle autorità competenti.
Resta a carico del titolare italiano di un conto in Svizzera, la compilazione dei moduli RM (per pagare il 20% sugli interessi maturati all’estero, e i bolli di legge) e RW (per dichiarare depositi all’estero superiori ai 10 mila euro). Esiste poi un altro modo per portare i soldi in Svizzera in regola con le leggi e, a determinate condizioni, per ricavarne maggiori interessi.
Si tratta della sottoscrizione di fondi e comparti di sicav che investono esclusivamente o prevalentemente in titoli denominati in franchi svizzeri. Ce ne sono di diverso tipo e, a seconda di quale si sceglie, il profilo di rischio cambia: in funzione di quest’ultimo cambiano pure le potenzialità di guadagno e di perdita.
Per chi, per esempio, volesse parcheggiare la propria liquidità (o una parte di essa) in franchi svizzeri può sottoscrivere un fondo monetario in franchi svizzeri: in questo modo il suo capitale si movimenterà con le variazioni del valore della valuta elvetica.
Se invece si opta per un fondo obbligazionario in franchi svizzeri, oltre alla variazione del tasso di cambio con l’euro, il sottoscrittore deve tener conto anche degli effetti dell’andamento dei tassi di interesse obbligazionari elvetici.
Nel caso poi di un fondo azionario Svizzera, cioè di un prodotto del risparmio gestito che investe in azioni di società elvetiche, oltre al tasso di cambio l’investitore punta sulla qualità delle imprese svizzere molte delle quali delle vere e proprie multi nazionali quali, per esempio, Roche, Novartis, Abb, Credit Suisse, Ubs, Nestlè, Richemont, Zurich. Infine, volendo equilibrare i rischi tra azioni e obbligazioni, è possibile sottoscrivere un buon fondo bilanciato in franchi svizzeri.
Resta a carico del titolare italiano di un conto in Svizzera, la compilazione dei moduli RM (per pagare il 20% sugli interessi maturati all’estero, e i bolli di legge) e RW (per dichiarare depositi all’estero superiori ai 10 mila euro). Esiste poi un altro modo per portare i soldi in Svizzera in regola con le leggi e, a determinate condizioni, per ricavarne maggiori interessi.
Si tratta della sottoscrizione di fondi e comparti di sicav che investono esclusivamente o prevalentemente in titoli denominati in franchi svizzeri. Ce ne sono di diverso tipo e, a seconda di quale si sceglie, il profilo di rischio cambia: in funzione di quest’ultimo cambiano pure le potenzialità di guadagno e di perdita.
Per chi, per esempio, volesse parcheggiare la propria liquidità (o una parte di essa) in franchi svizzeri può sottoscrivere un fondo monetario in franchi svizzeri: in questo modo il suo capitale si movimenterà con le variazioni del valore della valuta elvetica.
Se invece si opta per un fondo obbligazionario in franchi svizzeri, oltre alla variazione del tasso di cambio con l’euro, il sottoscrittore deve tener conto anche degli effetti dell’andamento dei tassi di interesse obbligazionari elvetici.
Nel caso poi di un fondo azionario Svizzera, cioè di un prodotto del risparmio gestito che investe in azioni di società elvetiche, oltre al tasso di cambio l’investitore punta sulla qualità delle imprese svizzere molte delle quali delle vere e proprie multi nazionali quali, per esempio, Roche, Novartis, Abb, Credit Suisse, Ubs, Nestlè, Richemont, Zurich. Infine, volendo equilibrare i rischi tra azioni e obbligazioni, è possibile sottoscrivere un buon fondo bilanciato in franchi svizzeri.
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