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Christophe Bernard

Portafoglio, perché incrementare il peso nelle commodity

5 Febbraio 2016 09:46
financialounge -  Christophe Bernard materie prime mercati azionari oro Vontobel
Un aumento del peso nelle materie prime da sottopeso a neutrale per sfruttare il nuovo crollo del prezzo del petrolio sotto i 30 dollari al barile. È l’ultima decisione assunta da Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, che ritiene probabile un rialzo dei prezzi del greggio nella seconda metà del 2016. Una scelta di portafoglio che va ad aggiungersi a quella presa a dicembre (incremento dell’esposizione in Borsa per approfittare della discesa dei listini) che si è rivelata, almeno per ora, prematura alla luce della successivo sell off (vendita senza limitazione di quantità e di prezzo dei titoli) di gennaio. La nuova posizione verso le commodity aggiorna quanto lo strategist aveva delineato qualche mese fa.

“L’indebolimento dell’economia cinese ha colpito gravemente i prezzi delle materie prime, con conseguenze particolarmente dolorose per i mercati emergenti in generale e per i paesi produttori di commodity e le società minerarie in particolare. Noi abbiamo individuato abbastanza presto questi problemi e abbiamo mantenuto al minimo la nostra esposizione nei paesi emergenti e nelle attività legate alle materie prime. Ma ora, abbiamo sfruttato il crollo dei prezzi del petrolio sotto 30 dollari USA, per spostare la nostra posizione nelle materie prime da sottopeso a neutrale perché prevediamo un recupero del petrolio nella seconda metà di quest’anno” rivela Christophe Bernard che, inoltre, ha reintrodotto un’esposizione nell’oro in attesa di ulteriori manovre accomodanti delle banche centrali e di crescenti flussi di capitale nei porti sicuri.

Il manager ha anche ridotto il sovrappeso del dollaro USA poiché ritiene che a breve termine il rapporto rischio/rendimento sia ben bilanciato. Lo strategist ha mantenuto il lieve sovrappeso delle azioni (adottato dopo la correzione dei listini di dicembre) perché considera eccessiva la recente ondata di vendite e si aspetta nuovi interventi delle banche centrali per contrastare i deboli dati dell’inflazione e il rallentamento della crescita. Tuttavia, per Christophe Bernard, gli utili societari rimangono mediocri e i mercati azionari hanno un potenziale di rialzo limitato: su questa cornice di fondo sono richiesti flessibilità tattica e un approccio rigorosamente selettivo.
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