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Christophe Bernard

Gli investitori scontano uno scenario (forse) troppo pessimista

5 Ottobre 2015 10:43
financialounge -  Christophe Bernard crescita economica Federal Reserve gestione del rischio tassi di interesse Vontobel
In generale Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, ritiene che l’attuale ambiente continui a favorire le attività rischiose, purché gli investitori rimangano selettivi. Secondo lo strategist, la BCE e la Bank of Japan proseguono a ritmi sostenuti la loro politica di espansione del bilancio, mentre la People’s Bank of China (PBoC) dovrebbe allentare ulteriormente le sue redini monetarie. Tuttavia, le revisioni degli utili societari sono generalmente al ribasso (con la considerevole eccezione del Giappone), a conferma della debole domanda dei mercati emergenti e del deterioramento delle prospettive per i produttori di materie prime e i loro fornitori.

“Ciò nonostante, gli operatori di mercato e gli investitori hanno iniziato a scontare uno scenario che dovrebbe rivelarsi troppo pessimista, dischiudendo così interessanti opportunità agli investitori. Non abbiamo ancora reinvestito la liquidità accumulata all’inizio dell’estate, ma siamo sempre più pronti a farlo, seppure in modo molto selettivo” puntualizza Christophe Bernard secondo il quale sono state le incertezze sulle prospettive economiche mondiali ad aver spinto la Fed a rinviare l’inizio del ciclo di rialzo dei tassi negli USA.

“La presidente Janet Yellen è di fronte al dilemma della piena occupazione, da un lato, e del moderato tasso di inflazione, dall’altro, nonché del netto divario tra una produzione debole e un settore terziario fiorente. Di conseguenza, la gestione del rischio è diventata una dimensione importante nel processo decisionale della Fed: non a caso, la banca centrale sta guadagnando tempo per valutare meglio l’impatto della debolezza economica della Cina e delle principali economie emergenti sugli Stati Uniti” spiega lo strategist che ritiene che la banca centrale americana attuerà il suo primo giro di vite in dicembre, seguito da un rialzo dei tassi di 25 punti base ogni trimestre: un cambiamento di politica che dovrebbe sostenere il dollaro USA e porre fine alla fase di consolidamento contro l’euro iniziata in marzo.
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