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Portafogli obbligazionari, posizionarsi in modo liquido e opportunistico

Nelle scelte relative ai portafogli obbligazionari occorre fare molta attenzione a dotarsi di allocazioni liquide e capaci di approfittare di un aumento della volatilità.

19 Maggio 2017 09:10
financialounge -  banche centrali diversificazione flessibilità inflazione mercati obbligazionari Neil Sutherland Schroders

La liquidità sui mercati obbligazionari tenderà a calare mentre le valutazioni si porteranno sui livelli più cari da molti anni. In questo contesto, gli investitori dovrebbero essere consapevoli, secondo Neil Sutherland, Fund manager, US Multi-Sector Fixed Income di Schroders, del livello di rischio nei loro portafogli obbligazionari, in quanto il costo opportunità di non essere investiti aggressivamente in un portafoglio obbligazionario è basso da diversi anni.

“Ecco perché è prudente mantenere un’ampia liquidità nei portafogli per trarre vantaggio dalle dislocazioni di mercato e investire quando le valutazioni giustificano un’allocazione” precisa Neil Sutherland  professando soprattutto flessibilità e diversificazione, due componenti fondamentali di un portafoglio obbligazionario durante i periodi di aumento della volatilità.

Il manager prevede un calo della liquidità nei mercati obbligazionari come normale conseguenza del ritorno a politiche monetarie più convenzionali da parte delle banche centrali che negli ultimi 10 anni hanno fatto ricorso a misure straordinarie, incluse l’allentamento quantitativo e i tassi negativi. Tra gli effetti indesiderati di queste azioni figura la riduzione dell’offerta di asset finanziari, che ha spinto gli investitori verso i titoli più rischiosi, come quelli azionari e le obbligazioni societarie.

Ma ora, da un lato, le Banche centrali si stanno spostando da un eccesso di stimoli monetari verso leve maggiormente fiscali avviandosi verso una modesta riduzione dei bilanci (in Europa e Stati Uniti), mentre dall’altro l’inflazione, che ha già toccato il punto più basso nella maggior parte dei mercati sviluppati, limita, di fatto, la capacità delle Banche centrali di continuare a mantenere un atteggiamento accomodante.

Un mix di componenti che potrebbe far aumentare la volatilità sui mercati dei capitali. “Pensiamo che la liquidità abbia raggiunto un punto di flesso. Le Banche centrali hanno fatto un buon lavoro nel contenere la volatilità e nell’incoraggiare gli investitori ad aumentare il rischio, ma questo approccio verrà messo in discussione nel momento in cui ridurranno le loro politiche monetarie accomodanti” specifica Neil Sutherland secondo il quale, il rischio politico, specialmente nei Paesi sviluppati, è prevalente e sarà un’ulteriore fonte dell’aumento della volatilità.
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