Contatti

crisi europa

Obbligazioni societarie euro, le prospettive restano solide

25 Marzo 2016 08:03
financialounge -  crisi europa Gareth Isaac mercati obbligazionari Schroders tassi di interesse
“A nostro avviso, la probabilità che la BCE raggiunga il target dell’inflazione vicina al 2%, anche su un orizzonte quinquennale, è bassa. L’output gap, che pesa capacità di determinazione dei prezzi sia del lavoratore sia dell’azienda, è troppo significativo per far sì che i prezzi salgano al tasso obiettivo del 2%. Inoltre, la crescita economica, attualmente stimata attorno all’1,4% nel 2016, è insufficiente per colmare velocemente l’output gap: la BCE, pertanto, dovrà fare di più” dichiara Gareth Isaac, Fixed Income Fund Manager, Schroders, secondo il quale perseguire una politica di tassi di interesse negativi da parte della banca centrale europea non funzionerebbe nel lungo termine, in quanto incoraggerebbe gli investitori ad accumulare liquidità.

Inoltre, con tassi eccessivamente negativi, il costo pagato per depositare liquidità internamente potrebbe risultare notevolmente inferiore a quello dovuto per depositare fondi presso la BCE. “In qualunque modo la banca centrale europea andrà avanti, probabilmente non ricorrerà troppo allo strumento del tasso sui depositi. Per ora, riteniamo che il nuovo scenario creato dalle modifiche alla politica monetaria abbia rafforzato il sostegno già presente ai mercati degli asset rischiosi e abbia calmato i nervi. Servirà invece pazienza per vedere quanto saranno efficaci le nuove misure nello stimolare una maggiore crescita economica” fa sapere il manager per il quale, in ogni caso, ci sono pochi dubbi che gli ultimi passi fatti dal presidente della BCE, Mario Draghi, siano positivi per i mercati finanziari.

La prima fase dell’acquisto di asset della BCE, a inizio 2015, è stata focalizzata sull’acquisto di titoli governativi: ciò ha spinto i prezzi dei titoli di Stato al rialzo e ha indirizzato gli investitori verso asset più rischiosi per sostituire il rendimento perso. Il fatto che gli asset rischiosi, come le obbligazioni societarie investment grade, ora siano inclusi nello schema del QE ampliato a 80 miliardi di euro mensili, significa che la BCE sta indirizzando al ribasso il costo del rischio, in modo più diretto.

“Ci aspettiamo che le obbligazioni societare investment grade continuino a mettere a segno performance solide da qui in avanti. Gli spread sul credito (l’extra rendimento rispetto ai titoli di stato) dovrebbero restringersi, mentre gli investitori dovrebbero orientarsi verso asset societari con rendimenti più elevati. Questo impatto è stato positivo anche per i mercati azionari, dato che il costo del capitale è migliorato” conclude Gareth Isaac.
Share:
Trending