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Luca Tenani

La lunga esperienza nell’azionario Italia ora può sfruttare anche i vantaggi del PIR

Lo Schroder ISF Italian Equity, che vanta un solido track record e una sovra performance dal lancio rispetto all’indice di Piazza Affari, è diventato PIR compliant.

5 Luglio 2017 09:41
financialounge -  Luca Tenani Piani Individuali di Risparmio PIR Schroder ISF Italian Equity

“Abbiamo sempre guardato con interesse alle piccole e medie imprese italiane, segmento ricco di quelli che chiamiamo ‘gioielli nascosti’: società di alta qualità, esposte su settori di nicchia con buone opportunità di crescita, ma in molti casi non valutate correttamente dal mercato” commenta Luca Tenani, Country Head Italy – Asset Management di Schroders, secondo il quale si tratta di un settore poco indagato dagli analisti, che può presentare inefficienze di mercato e, di conseguenza, interessanti occasioni per i gestori attivi.

In generale è un ottimo momento per chi fa attività di stock-picking (selezione accurata dei titoli i cui investire) sui listini italiani: il quadro macro si è stabilizzato, la fiducia di imprese e famiglie è in ripresa e le valutazioni restano allettanti. Ma qual è la soluzione proposta agli investitori interessati alle piccole e medie imprese italiane?

“Dal 1996 offriamo agli investitori una strategia appunto di stock-picking sull’azionario italiano, il fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0106238719"]Schroder ISF Italian Equity[/tooltip-fondi], che vanta un solido track record e una sovra performance, dal lancio, pari al 5,4% annuo rispetto al FTSE Italia All Share. La strategia d’investimento punta a una selezione rigorosa dei singoli titoli, a prescindere dal settore di appartenenza” risponde Luca Tenani, che poi aggiunge: “Analizziamo i fondamentali, incontriamo periodicamente il management delle aziende e confrontiamo il potenziale dei titoli con le rispettive quotazioni, per concentrarci sui nomi che a nostro avviso presentano valore ancora inespresso”.

D’altra parte, quello delle aziende a piccola e media capitalizzazione è sempre stato un segmento per Schroders molto interessante. Dal 3 luglio il fondo è diventato formalmente un investimento idoneo per essere inserito in un Piano Individuale di Risparmio, ma la filosofia di gestione è già da tempo in linea con i criteri PIR e renderlo tale è stato per Schroders un passo naturale. “Il vantaggio principale è naturalmente rappresentato dal beneficio fiscale, che diventa ancora più interessante essendo applicato al potenziale di rendimento di una strategia azionaria pura” specifica Luca Tenani, secondo il quale viene inoltre innescato un circolo virtuoso (oltre che per il mercato e per il tessuto economico locale) in termini di educazione finanziaria, favorendo l’approccio di medio-lungo termine.

“Come dimostrano diverse ricerche, i risparmiatori italiani sono spesso schiacciati su logiche di breve periodo, a volte di brevissimo: il PIR incoraggia ad allargare l’orizzonte temporale, sintonizzandolo su un’ottica di più ampio respiro e più in linea con l’investimento specialmente di tipo azionario” conclude Luca Tenani.
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