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BRIC, India nota stonata in un contesto di outlook in miglioramento

L’outlook della crescita dovrebbe migliorare nella seconda parte dell’anno per la Cina, il Brasile e la Russia mentre in India l'andatura  sembra rallentare.

24 Agosto 2017 10:08
financialounge -  Bank of India brasile BRIC cina Craig Botham Michel Temer Schroders

Analizzando le sorprese in positivo derivanti dai dati macroeconomici del primo semestre, Craig Botham, Emerging Markets Economist di Schroders, intravede l’outlook della crescita dei BRIC in miglioramento nella seconda parte dell’anno: India unica nota stonata.

Gli ultimi dati economici del paese asiatico hanno infatti sorpreso in negativo facendo rivedere al ribasso le stime per il PIL del 2017 dal 7,4% al 6,9%. In Cina, fa notare Craig Botham, la crescita ha superato nel secondo trimestre le attese spingendo a rivedere al rialzo le aspettative di crescita per quest’anno al 6,7% dal 6,6% precedente.

“Assumendo che lo scenario resti invariato, continuiamo ad attenderci un rallentamento nella seconda metà dell’anno a seguito dell’inasprimento delle condizioni del credito” sottolinea tuttavia Craig Botham che, al contrario, è più positivo sulle prospettive di Brasile e Russia.

“In Brasile, la decongestione dei timori politici dovrebbe ripristinare un certo grado di fiducia. Il Presidente Temer finora ha resistito e sembra in grado di passare le riforme. Ad esempio, quella sul mercato del lavoro è stata approvata a inizio luglio. Gli indici sulla fiducia di imprese e consumatori hanno subito dei contraccolpi, ma ora dovrebbero stabilizzarsi e recuperare terreno” spiega Craig Botham secondo il quale lo slancio di consumi e investimenti dovrebbe proseguire sul percorso rialzista disegnato negli ultimi tempi.

Non a caso, l’economista ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del Brasile per quest’anno e il prossimo, rispettivamente allo 0,4% e all’1,6% dallo 0,2% e 1,4% precedenti con, in parallelo, un continuo miglioramento delle dinamiche dell’inflazione, che crea spazio per ulteriori tagli dei tassi. Passando alla Russia, dove l’attività economica ha accelerato nel secondo trimestre balzando a un +2,5% su base annua, si conferma il forte legame tra il PIL russo e i prezzi del petrolio.

“Da qui in avanti, le quotazioni del greggio segnalano un graduale rallentamento andando verso il 2018, quando la crescita poi recupererà terreno. C’è peraltro spazio per sorprese al rialzo rispetto alle nostre aspettative di crescita all’1,3% per il 2017, già migliorate rispetto all’1,1% precedente” precisa Craig Botham che reputa positivi pure i dati sull’inflazione russa capaci a suo dire di creare spazio per ulteriori tagli dei tassi: Craig Botham si aspetta infatti che vengano portati all’8% entro fine anno.
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