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Azioni area euro, portafoglio concentrato e scelte tattiche mirate

30 Novembre 2015 09:10
financialounge -  Europa imprese mercati azionari Pioneer Funds Euroland Equity Pioneer Investments
Nell’articolo “Zona euro, le premesse per il 2016 sono interessanti”, abbiamo spiegato le ragioni in base alle quali lo scenario di fondo 2016 della zona euro è piuttosto promettente.

In questo articolo, invece, esporremo le motivazioni che rendono il comparto Pioneer Funds Euroland Equity la soluzione efficiente per investire sul mercato azionario dell’Eurozona, con un approccio volto a concentrare gli investimenti su un numero limitato di aziende large cap di qualità. Un fondo che vanta un solido track record (andamento di performance stabili nel tempo, confermato da un importante riconoscimento come le quattro stelle Morningstar), e che dal 26 ottobre scorso è stato riaperto a nuove sottoscrizioni.

Ma quali sono le caratteristiche del [tooltip-fondi codice_isin="lu0111919162"]Pioneer Funds Euroland Equity[/tooltip-fondi]? Si tratta di un comparto che investe prevalentemente in società dell’area Euro, ma può anche diversificare in paesi non inclusi nell’indice di riferimento (Gran Bretagna, Svizzera), coprendo il rischio cambio. Il processo di investimento si fonda su un approccio che combina scelte core, di più lungo termine, con temi più tattici, per cogliere eventuali opportunità di breve periodo (tendenzialmente 6-9 mesi).

Più in particolare la componente core, alla quale fa riferimento circa il 75% delle scelte di portafoglio, è contraddistinta da titoli che devono soddisfare tre requisiti:
1) Qualità: management con un buon track record (in termini di esperienza e di capacità di gestione dimostrata nel tempo), di bilanci solidi e vantaggi competitivi sostenibili;
2) Crescita: società con interessanti prospettive di crescita;
3) Valutazione: società capaci di creare valore, ma non adeguatamente prezzate dal mercato.

Le società capaci di soddisfare questi requisiti sono compagnie stabili, con una rischiosità inferiore a quella dell’indice di riferimento, che tipicamente conseguono performance migliori in fasi ribassiste e di elevata volatilità.

Per quanto riguarda invece la componente «tattica» di portafoglio, il suo obiettivo è quello di conferire flessibilità di gestione al fine di catturare opportunità di breve periodo. In ogni caso, al fine di non stravolgere la filosofia sottostante alla gestione complessiva del [tooltip-fondi codice_isin="lu0111919162"]Pioneer Funds Euroland Equity[/tooltip-fondi], ciascun titolo scelto per motivazione «tattiche» deve comunque soddisfare almeno due dei tre requisiti visti sopra in termini di qualità, crescita, valutazione. Un aspetto peculiare del comparto è l’alta concentrazione dei titoli in portafoglio: a fine ottobre, per esempio, erano solo 39 rispetto alle 237 società che costituiscono il benchmark. Il gestore ha infatti una forte convinzione, espressa da un sovrappeso di ciascun titolo rispetto all’indice di riferimento di almeno l’1%. Tale approccio consente pertanto di focalizzarsi solo sulle migliori idee di investimento, assicurando, allo stesso tempo, un livello adeguato di diversificazione in portafoglio.

Per quanto attiene invece ai temi «core» in portafoglio, si possono riassumere in due filoni: la crescita globale e il modello di business della società. Il primo è focalizzato sulle società europee, leader a livello internazionale, che generano un’alta percentuale del fatturato fuori dal Vecchio Continente e che sono caratterizzate da un modello di business globale, in grado di trarre benefici dalla domanda di consumo dei mercati emergenti e dal miglioramento del ciclo dei paesi sviluppati. Il focus sulle società europee che Pioneer ritiene siano caratterizzate da vantaggi competitivi, fondamentali robusti e/o pricing power soddisfa invece il secondo filone, quello relativo al modello di business delle società.

Infine, tra i principali temi opportunistici seguiti con la massima attenzione dal team di gestione figurano la qualità al giusto prezzo (con l’obiettivo di cogliere in particolare le opportunità presenti nei paesi periferici), la riduzione del differenziale, in termini di crescita degli utili, tra titoli ciclici vs titoli difensivi, e le storie di ristrutturazione.
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