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Premium brand, una preziosa opportunità nel medio lungo termine

5 Gennaio 2016 10:55
financialounge -  ecommerce IPO lusso mercati azionari Pictet profitti aziendali
Marchi di fascia alta che offrono prodotti e servizi di qualità con una forte connotazione simbolica. È questa, in estrema sintesi, la definizione che si può formulare relativamente ai premium brand, le società leader nei settori gioielleria, moda, articoli di pelletteria e cosmetici, auto, attrezzature sportive, hotel e superalcolici. Tra le loro caratteristiche distintive figurano una spiccata identità, un posizionamento del brand dalla forte connotazione simbolica ed emotiva, la percezione di esclusività, una gamma di prodotti e servizi altamente differenziata ma contraddistinta da un denominatore comune di elevato standing qualitativo, una strategia di pricing superiore rispetto alle altre aziende del settore. Chiudono il cerchio dei premium brand una radicata fidelizzazione del cliente, un rigoroso controllo delle attività di promozione e distribuzione e una diffusione globale.

In virtù di questi tratti unici, i premium brand sono di solito associati all’idea di alta qualità ed esclusività, grazie anche alla finitura accurata dei prodotti, e, inoltre, beneficiano di un’ottima reputazione. Una filiera virtuosa che, per sfociare in un marchio conosciuto e una tradizione rispettabile, richiede tempi lunghi: ne deriva che le barriere all’ingresso tendono a essere elevate e questo assicura alle aziende un elevato potere di determinazione dei prezzi.

Ma perché può rivelarsi una preziosa opportunità investire in premium brand?

“Le società che operano nel settore dei premium brand presentano caratteristiche peculiari dal punto di vista degli investitori. Il più importante dei tratti distintivi che contrassegnano queste società è costituito dalle loro prospettive di crescita, strettamente connesse alle tendenze strutturali più profonde piuttosto che alle oscillazioni congiunturali. Ciò significa che hanno il potenziale di generare una crescita dei profitti più rapida rispetto alle aziende che operano in settori più ciclici” fanno sapere gli esperti di Pictet Asset Management, secondo i quali il trend a lungo termine del settore resta intatto: la contrazione dei margini registrata negli ultimi anni è stata causata da fattori congiunturali straordinari che tenderanno ad affievolirsi (dal rallentamento dell’area della Greater China ad alcuni investimenti eccessivi nella regione asiatica fino alle correzioni delle valute emergenti).

“I margini di profitto dei premium brand evidenziano una crescita continua dal 1999 e hanno sempre superato i margini complessivi di tutte le società produttrici di beni di consumo nello stesso periodo” puntualizzano i professionisti di Pictet Am. Non solo. Le società premium brand abbinano, di solito, margini e profitti sostenuti a situazioni patrimoniali solide. Non a caso, gli ingenti flussi di cassa (cash flow) generati consente loro di offrire maggiori rendimenti agli azionisti, sia sotto forma di dividendi che di riacquisti di azioni proprie. Ma c’è un altro importante aspetto che offre un supporto a medio termine al settore: le prospettive di consolidamento. Il successo di alcune IPO (initial pubblic offering, offerta di acquisto per la quotazione in Borsa) recenti, come quella di Moncler in Piazza Affari, potrebbe incoraggiare le famiglie o i fondi di private equity che detengono quote maggioritarie di premium brand a cedere le proprie quote: tra i casi che si possono citare figurano, ad esempio, Louboutin, Audemars Piguet e Balmain. Marchi esclusivi e di prestigio che conferirebbero a gruppi premium brand affermati e già quotati in borsa immense possibilità di crescita redditizia. D’altra parte, le valutazioni dei titoli premium brand si collocano a livelli ragionevoli, a 18 volte gli utili prospettici a 12 mesi, sotto la media a lungo termine di 19,3 volte.

“Che si tratti di viaggi, auto, abbigliamento o vini di qualità, con l’aumentare del potere d’acquisto dei mercati emergenti, i premium brand hanno preso piede in tutto il mondo. Ma le prospettive del settore non saranno legate a volumi elevati di consumi. Soprattutto nei Paesi sviluppati, emerge una base di consumatori più diversificata, sofisticata e attenta alla salute che attribuisce una crescente importanza alle qualità più immateriali di prodotti e servizi” sottolineano gli esperti di Pictet Am secondo i quali anche l’e-commerce apre importanti prospettive positive. “Le maggiori capacità dei consumatori di cercare prodotti e servizi online aprono alle società premium brand nuove possibilità di attirare e fidelizzare clienti. La differenziazione e la personalizzazione del prodotto e la crescita del settore dell’experiential luxury testimoniano questi cambiamenti nei comportamenti di acquisto. Tutte queste evoluzioni, nel loro insieme, presentano opportunità e sfide per le società premium brand. Le aziende in grado di offrire una customer experience esclusiva e che si cimentano nell’universo digitale dovrebbero essere in grado di realizzare un livello di crescita dei profitti e delle vendite superiore a quello delle società che operano in altri segmenti orientati al consumo. Sono queste le aziende che, a nostro avviso, presentano una potenziale opportunità d’investimento interessante in un’ottica di lungo periodo” concludono i professionisti di Pictet Am.
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