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Mercato azionario, meglio la tecnologia che l’healthcare

16 Settembre 2015 09:10
financialounge -  giappone mercati azionari Pictet settore sanitario settore tecnologico Wall Street
Ribadisce la preferenza per le aree esposte a una ripresa economica nella ripartizione settoriale la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. I cosiddetti titoli ciclici, rimasti indietro da inizio anno a causa della decelerazione congiunturale, offrono ora, secondo la PSU, uno sconto dell’8% rispetto ai difensivi, troppo in confronto a un premio storico dell’11% circa.

Fra i titoli ciclici, quelli tecnologici sono convenienti e meglio attrezzati in vista di un rialzo dei tassi, data l’abbondante liquidità delle società del settore: le aree difensive come la sanità appaiono invece onerose. Per il resto le scelte di portafoglio della PSU ricalcano quelle degli ultimi mesi con una preferenza per i mercati azionari di Europa e Giappone e un sottopeso per Stati Uniti e Paesi emergenti. L’attrattiva delle Borse del Vecchio Continente e di quella di Tokyo deriva dalla resilienza delle rispettive economie, da buone condizioni di liquidità e dall’effetto positivo della debolezza delle valute, che daranno impulso agli utili aziendali.

“Le misure adottate della Banca Centrale Europea per iniettare liquidità nei mercati e stimolare la crescita arrivano in un momento in cui la ripresa dell’eurozona si fa più radicata. Le indagini nel mondo delle imprese puntano a una continua espansione economica, trainata dalla robusta crescita della Spagna (+4% annualizzato nel secondo trimestre), che dovrebbe neutralizzare il rallentamento tedesco. Con il terzo accordo a favore della Grecia, inoltre, si sono dissolte le incertezze legate a una possibile uscita del Paese dall’unione monetaria, che rappresentava una minaccia per l’economia della regione. Una politica monetaria accomodante, un maggiore accesso al credito e un euro più debole creano le condizioni per l’aumento degli utili. In tale contesto, le borse europee, in calo del 17% da aprile, si attestano ora su livelli coerenti con un periodo prolungato di scarsa crescita dell’economia e degli utili, uno scenario a nostro avviso troppo pessimistico” puntualizzano gli esperti della PSU secondo i quali lo stesso ragionamento vale più o meno anche per il Giappone.

Nel secondo trimestre l’economia nipponica ha subito una contrazione dovuta al calo dei consumi privati e delle esportazioni, ma secondo gli indicatori anticipatori della PSU in luglio ha registrato un netto rimbalzo, favorito dai progressi sul fronte dell’occupazione.

“I profitti delle aziende giapponesi sono cresciuti notevolmente grazie alle politiche economiche espansive. Nello stesso tempo le posizioni azionarie degli investitori istituzionali dovrebbero aumentare in quanto i fondi pensione stanno seguendo il fondo pensione pubblico nella decisione di raddoppiare abbondantemente l’allocazione target ai titoli azionari locali. L’azionario giapponese offre inoltre alcune caratteristiche difensive data la tendenza dello yen a sovraperformare quando i mercati più importanti scendono” sottolineano i professionisti della PSU che, invece, continuano a ritenere le valutazioni di Wall Street elevate in confronto agli altri mercati avanzati: si tratta, secondo loro, di un premio difficile da giustificare quando i margini sono a livelli record e il vigore del dollaro comincia a erodere i guadagni degli esportatori. Inoltre, il rafforzamento del mercato del lavoro e la solidità dell’edilizia residenziale spingono sempre di più in direzione di un inasprimento dei tassi sui Fed funds, una prospettiva che limita il potenziale di rialzo del listino americano. Infine, per quanto attiene ai mercati emergenti la view della PSU è di cautela.

“Da un lato vantano valutazioni allettanti, evidenziando uno sconto del 33% rispetto all’indice MSCI World in base agli utili previsti per l’anno prossimo, ma la debolezza dei fondamentali economici e il rallentamento della crescita degli utili preoccupano ancora. Inoltre, l’imminente rialzo dei tassi USA accresce inoltre la probabilità di una maggiore volatilità” specificano gli analisti della PSU.
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