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gestione del rischio

Opportuna una sovraesposizione agli attivi più rischiosi

23 Novembre 2015 09:10
financialounge -  gestione del rischio High Yield Jim Caron Morgan Stanley
Nonostante la forte correzione di agosto e il successivo recupero dai minimi in ottobre, può essere ragionevole assumere una sovraesposizione agli attivi più rischiosi. Ne è convinto Jim Caron, Managing Director di Morgan Stanley Investment Management, che ha esaminato quanto accaduto negli ultimi mesi sui mercati. Nel mese di agosto, la performance del mercato ha preso una piega del tutto opposta a quella prevista dall’opinione comune. Contrariamente alle attese, agosto è stato carico di volatilità non solo in Cina ma anche nel resto dei mercati mondiali degli investimenti rischiosi.

Ad esempio secondo i dati di Bloomberg dall’inizio di agosto ai minimi dello stesso mese, l’indice Shanghai Composite ha perso il 21%, i titoli dello S&P sono scesi dell’11%, l’indice Nikkei ha ceduto il 13% e l’indice Euro Stoxx il 14%. Secondo i dati del Barclays High Yield Index ad esempio, nel reddito fisso gli spread High Yield (HY) statunitensi si sono ampliati di 140 punti base (+1,40%) dall’inizio di agosto al picco di settembre. Non solo.

A peggiorare la situazione sono venute meno le correlazioni tra gli strumenti legati alle coperture, e questo è andato a sommarsi all’aumento dei premi di rischio innescato dall’incertezza della Cina. Gli effetti a catena, le conseguenze impreviste e il vanificarsi delle stime dell’opinione diffusa secondo cui la Cina avrebbe potuto controllare i rischi del mercato nazionale e limitare il contagio ai mercati internazionali sono stati neutralizzati ad agosto e settembre in seguito alla svalutazione del renminbi cinese. Questa è stata l’ultima novità che si è presentata al mercato nel terzo trimestre, che ha ridimensionato i premi di rischio di conseguenza a livello complessivo tra le classi di attivi di rischio.

“In prospettiva, ci chiediamo se l’aumento dei premi di rischio non si sia stato eccessivo provocando una correzione troppo severa dei prezzi degli attivi finanziari. Riteniamo infatti che le quotazioni degli attivi siano crollati troppo rispetto alle valutazioni dei fondamentali” puntualizza Jim Caron secondo il quale il recente rimbalzo dei prezzi degli attivi di rischio di ottobre sembra corroborare questa tesi. “Ovviamente continueremo a tenere sotto stretta osservazione gli sviluppi del mercato, ma restiamo comunque convinti che sia opportuno assumere una sovraesposizione agli attivi legati agli spread. Anzi, non è da disdegnare neppure un incremento delle posizioni esposte alle asset class rischiose in vista di un ulteriore rialzo dei prezzi. La notizia risaputa di una Cina in rallentamento ha rivelato rischi futuri che riteniamo attualmente ben valutati e che a nostro avviso creeranno nuove opportunità di investimento nel quarto trimestre” conclude Jim Caron.
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