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Global Investment Survey 2016

Investitori italiani, focus sugli investimenti oltre confine

4 Maggio 2016 09:34
financialounge -  Global Investment Survey 2016 Legg Mason Marco Negri mercati obbligazionari
Una conferma di rilievo, ma anche interessanti segnali di novità. È ciò che emerge dalla Global Investment Survey 2016, condotta da Legg Mason Global Asset Management, che si è concentrata sulle asset allocation e sulle decisioni di investimento di oltre 5.000 investitori in 19 paesi a livello globale con età superiore ai 40 anni.

Tra gli elementi di interesse, emerge che il 63% degli italiani dichiara una maggiore propensione a ricorrere ad investimenti oltre confine di quanto fatto nell’ultimo anno (la più alta percentuale riscontrata tra i paesi europei oggetto d’indagine), sebbene l’investimento estero desti alcune preoccupazioni: in particolare, l’incertezza sui mercati a livello globale (54%), il rischio valutario (40%) e la mancanza di trasparenza (23%). La passione degli italiani per gli investimenti oltre frontiera è confermata dal fatto che il 30% del portafoglio medio italiano è investito fuori dai confini nazionali, rispetto a una media globale del 16%: è la più alta percentuale tra i paesi Europei (17% in UK, 19% in Francia, 15% in Germania, 16% in Spagna).

Il podio dei singoli paesi che, per i nostri connazionali, rappresentano le migliori opportunità di investimento per il 2016, è costituito da USA e India (40% ciascuna) e Australia (35%). Al contrario, Cina (43%), Brasile (41%) e Russia (34%) destano maggiori timori.

Sul fronte, invece, delle conferme, il 27% del portafoglio medio dell’investitore italiano è allocato nell’universo obbligazionario: si tratta della più alta percentuale riscontrata tra gli investitori delle principali economie a livello globale (10% in Germania, 12% in Francia, 13% in UK e Cina, 14% in Spagna, 15% in USA).

Per Marco Negri, Country Head Italia di Legg Mason Global Asset Management, la propensione degli italiani verso le obbligazioni è frutto di una tradizione radicata negli anni, quando l’obbligazione era sinonimo di basso rischio e rendimento sicuro. “L’investitore deve però essere consapevole che il contesto di mercato odierno è molto mutato rispetto al passato ed è oggi caratterizzato da una forte volatilità”, puntualizza Marco Negri che aggiunge: “Il che non vuol dire che il settore del reddito fisso debba essere evitato, ma che bisogna saper scegliere, all’interno di una proposta molto vasta, su quali obbligazioni puntare. Riteniamo perciò fondamentale per gli investitori avvalersi del contributo di professionisti del risparmio gestito che li consiglino e li seguano nei propri investimenti”.
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