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Azionario Europa, come generare performance in un contesto volatile

16 Settembre 2015 09:41
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Già in luglio il team di gestione azionario Europa di Martin Currie (Gruppo Legg Mason) aveva adottato un approccio più cauto, avendo colto i segnali della perdita di vigore dei mercati, dovuta principalmente al calo dei prezzi del petrolio, alla mancata ripresa dei consumi e alla costante riduzione della capital expenditure (cioè i flussi di cassa in uscita), tutti fattori che avevano iniziato a pesare sull’umore dei mercati.

“Ad agosto si è poi avuto la percezione che la Federal Reserve USA stesse per rialzare i tassi, mentre la Cina e altri mercati emergenti mostravano un drastico rallentamento” ha sottolineato Michael Browne, Portfolio Manager e responsabile della strategia long/short azionaria europea di Martin Currie, la casa d’investimento del comparto Legg Mason Martin Currie GF European Absolute Alpha. Quest’ultimo ha registrato ad agosto una performance positiva dell’1,5%, nonostante l’impatto del diffuso sell-off (vendita sul mercato di titoli senza limitazioni di prezzo e di quantità) verificatosi alla fine del mese e questo è stato possibile grazie ad una scelta e combinazione di posizioni lunghe (rialziste) e corte (ribassiste), dimostratasi efficace: il risultato, se confrontato con quello dell’indice MSCI Europe LC, -7,3% nel mese, evidenzia una sovraperformance di quasi il 9% ad agosto. Secondo Michael Browne questa fase di volatilità potrebbe protrarsi per un certo periodo, dal momento che molti dei principali driver economici a livello globale si muovono ancora in direzioni opposte.

“Riteniamo che i mercati europei e globali potrebbero subire nuovi episodi di volatilità, a causa dell’incertezza che caratterizza lo scenario economico globale: i mercati devono infatti ancora trovare un compromesso con le nuove dinamiche che guidano la crescita globale” puntualizza Michael Browne che, tra i segmenti da tenere sotto osservazione nel caso nel caso in cui proseguissero gli episodi di volatilità, segnala agli investitori quello delle commodity, che potrebbe essere soggetto ad un possibile ulteriore declassamento degli utili, a causa delle forti pressioni al ribasso sui prezzi.

“I mercati hanno già prezzato il rallentamento in Asia, ma potrebbe verificarsi una nuova revisione al ribasso, soprattutto se il renminbi dovesse continuare a svalutarsi. Un discorso analogo è applicabile alle svalutazioni delle società operanti nell’ambito del petrolio, del gas e dei materiali: in parte sono già state riflesse nei prezzi attuali, ma probabilmente non del tutto” sostiene Michael Browne secondo il quale, in ogni caso, la continua deflazione in atto sulle commodity e sui beni d’importazione non è stata ancora interamente prezzata dai mercati: un fenomeno che può costituire un’opportunità per gli investitori in grado di adottare un un approccio long/short.

Il gestore ha però sottolineato anche come a seguito del sell-off avvenuto all’inizio dell’ultima settimana di agosto, il confronto tra il livello degli utili ed i multipli P/B (price to book, cioè il rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto contabile) evidenziasse un mercato europeo sottovalutato, rispetto alle medie di lungo periodo. “Ad eccezione che si verifichi una diminuzione significativa delle previsioni sulla crescita globale, siamo convinti perciò che la situazione attuale possa offrire agli investitori anche numerose opportunità di rialzo” conclude Michael Browne.
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