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J.P. Morgan Asset Management

Azionario statunitense, perché è possibile ancora trovare opportunità

19 Novembre 2015 11:13
financialounge -  J.P. Morgan Asset Management James C. Liu livello di rischio mercati azionari USA utili
“Continuiamo ad avere una visione positiva sull’azionario statunitense. È vero che gli utili societari hanno sofferto per un anno, generando quello che presumibilmente sarà il primo tasso di crescita annuale negativo dalla fine della recessione. Tuttavia, questo non è il risultato di un generale rallentamento economico globale, ma è invece dovuto a venti contrari temporanei in tema di dati macroeconomici” premette James C. Liu, CFA Global Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, secondo il quale la crescita degli utili delle corporation americane nel 2016 potrebbe rimbalzare tra il 7% e il 10%, offrendo grande supporto ai prezzi delle azioni statunitensi.

In aggiunta a questo, lo strategist rileva che i multipli non sono tirati e sono storicamente stati più alti relativamente alla fase del ciclo economico e ai fondamentali delle società. Insomma, per James C. Liu gli investitori potranno ancora trovare opportunità nell’azionario statunitense, specialmente se confrontato con altre classi di attivo, ma a patto di saper gestire le attese e individuare opportunità all’interno dell’intero mercato.

Nello specifico le attuali stime degli analisti per l’anno 2016, che incorporano una crescita di circa il 20% rispetto al 2015, sono secondo lo strategist uno scenario difficile da realizzare, a meno che non sopravvenga una forte accelerazione della crescita globale, con prezzi del petrolio e dollaro statunitense più stabili. D’altra parte, dal 2012, le stime degli utili sono state riviste al ribasso ad una media del 6% all’anno e il 2016 non dovrebbe essere diverso per vari motivi. “In primis, i margini di profitto, che sono vicini ai massimi storici, potrebbero dover affrontare pressioni al ribasso. In secondo luogo, la crescita dei ricavi dell’indice S&P 500 ha avuto uno sviluppo medio del 3,5%, e la crescita dei ricavi dovrebbe accelerare di molto per fare davvero la differenza. Infine, i buyback azionari (il riacquisto di azioni proprie) hanno anch’essi verosimilmente raggiunto il picco, soprattutto se in un contesto di miglioramento la fiducia nel settore corporate migliora e le aziende individuano altri utilizzi per la liquidità come il reinvestimento o operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni)” spiega James C. Liu che arriva alla sua stima di crescita degli utili nel prossimo anno usando delle ipotesi ragionevoli sulla crescita dei ricavi, sulla espansione dei margini e sui buyback: secondo lo strategist, sebbene si tratti di una crescita inferiore alle attuali attese del consenso degli analisti finanziari, potrebbe comunque dare supporto al mercato azionario dopo il debole trend registrato nel 2015.

“In aggiunta, le valutazioni dovrebbero continuare a supportare i ritorni azionari. I cicli lunghi tipicamente vedono l’espansione dei multipli con il miglioramento della fiducia, producendo spesso esuberanza irrazionale e valutazioni eccessive. L’attuale rapporto prezzo/utili (p/e) è 16,5, un valore prossimo alla media storica” rivela James C. Liu che indica infine i rischi rispetto a questo scenario: la crescita globale che stagna più del previsto, il ciclo economico negli Stati Uniti che arriva al suo termine, o le aziende che diventano incapaci ad aggiustarsi rispetto ai venti contrari in tema macroeconomico.
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