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Filippo Lanza

L’inflazione è la maggiore fonte potenziale di volatilità per il 2018

Un aumento dell’inflazione segnalerebbe l’inversione della politica espansiva della BCE creando interessanti opportunità nell’ambito del mercato obbligazionario.

22 Gennaio 2018 17:36
financialounge -  Filippo Lanza Hedge Invest inflazione mercati obbligazionari volatilità

“Nel breve termine, restiamo vigili nei confronti di una sorpresa (in positivo) sui dati inflazionistici (che vediamo come la maggiore fonte potenziale di volatilità) in quanto segnalerebbe l’inversione della politica espansiva della Banca Centrale Europea” commenta Filippo Lanza, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00BLG31064"]HI Numen Credit di Hedge Invest[/tooltip-fondi].   “Allo stesso tempo - aggiunge Lanza - prestiamo attenzione ad altri potenziali fattori scatenanti della volatilità, incluse le imminenti elezioni in Italia e il rischio geopolitico in Medio Oriente e in Asia, costantemente presente, ma non prezzato in modo adeguato dai mercati”.

L’approccio per quest’anno, rivela Filippo Lanza , sarà quello di rimanere posizionati per trarre vantaggio dall’aumento della volatilità di cui osserverà l’evoluzione nei principali mercati, proteggendosi, al contempo, dai rischi macroeconomici. In questo modo il manager ritiene di essere nelle migliori condizioni per cavalcare le diverse ondate di volatilità su tutto lo spettro dei mercati e, in particolare, nel reddito fisso e nel credito.
Tra i trend da cavalcare, Filippo Lanza segnala le opportunità che si dovrebbero venire a delineare nell’ambito delle obbligazioni di emittenti finanziari. Il manager vede un solido potenziale per gli emittenti finanziari europei nel 2018 e, di conseguenza, continua ad essere molto attivo in questo comparto, sia sul versante azionario che in quello obbligazionario.

APPROFONDIMENTO
Guarda il video "3 minutes with Filippo Lanza - Dicembre 2017"

“In generale, la pulizia dell’esposizione ai crediti non performanti (NPL) sarà positiva per gli spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato tedeschi) periferici di Spagna e Portogallo. In Italia vediamo dei rischi per le valutazioni azionarie di alcune banche, i cui prezzi dei titoli restano incerti. Contemporaneamente, però, ciò potrebbe essere un’opportunità sul lato delle obbligazioni societarie di questi stessi istituti” puntualizza Filippo Lanza che, allargando la panoramica a tutto il segmento dei corporate bond, segnala un insieme di situazioni tali da tratteggiare un quadro perfetto per una strategia basata sull’analisi dei fondamentali come la sua, dal momento che offrono un territorio fertile per andare short (ribassisti) con bassi costi di carry (il costo delle cedole per le posizioni corte è infatti contenuto dato l’attuale livello dei tassi).

“Alcune delle maggiori opportunità che prevediamo in ambito corporate sono rappresentate dalle grandi società con una struttura delle fonti di finanziamento molto complessa, che stanno attraversando una fase di ristrutturazione, come ad esempio Altice. Questo tipo di situazioni offre opportunità sia sul fronte del credito che su quello equity attraverso operazioni di arbitraggio” argomenta Filippo Lanza che, inoltre, intravede opportunità in settori generalmente poco amati, dove un elemento catalizzatore potrebbe attrarre nuovamente gli investitori, come il comparto TMT italiano (Telecom Italia e Mediaset), e il settore retail e quello Oil&Gas nel Regno Unito.

Altre opportunità dovrebbero poi concretizzarsi sul fronte M&A (fusioni e acquisizioni), soprattutto negli Stati Uniti, e nell’ambito del TMT (tecnologia, media e telecomunicazioni). “In questa area ci sono società molto indebitate e con grossi limiti al modello di sviluppo per la regolamentazione di settore. Compagnie che, nel tentativo di rimanere competitive, dovranno indebitarsi ancora di più. Qui vediamo e ci aspettiamo molte opportunità per andare short (ribassisti) sul debito delle aziende tradizionali altamente indebitate, il cui vantaggio competitivo sta diventando obsoleto. Il nostro focus sarà sull’identificare i modelli di business sostenibili che si dimostreranno vincenti nel gioco distruttivo/costruttivo della tecnologia” conclude Filippo Lanza.
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