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L’economia europea ha il potenziale per accelerare

27 Gennaio 2016 10:37
financialounge -  cina crescita economica Europa Eurozona Goldman Sachs Asset Management
“Si sta configurando un contesto nel quale intravediamo un potenziale di accelerazione per le economie europee se, come noi crediamo, la ripresa economica mondiale è destinata a durare ancora per molti anni” sostengono gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM) che, nella loro analisi, partono dai tre fattori che hanno sostenuto, e continuano a sostenere, la crescita economica europea: la politica monetaria accomodante da parte della BCE, l` Euro più debole, e il calo dei prezzi del petrolio. Una crescita economica europea la cui espansione è peraltro ancora in fase iniziale.

Ad esempio, le spese in conto capitale (capex) in percentuale del prodotto interno lordo (PIL) sono ancora a livelli depressi nella zona Euro, a differenza degli Stati Uniti, dove gli investimenti sul PIL sono sopra la media di lungo termine. La ripresa dell'Eurozona è inoltre in ritardo rispetto agli Stati Uniti in una serie di settori chiave, tra i quali le vendite di auto e quelle al dettaglio. Allo stesso tempo, le previsioni di consenso per la crescita del PIL sono state aggiornate in molti importanti paesi della zona Euro. La ripresa economica europea è stata guidata, in particolare, dai consumi in aumento, in contrasto con i contributi piatti o negativi derivanti da altre fonti.

“A nostro avviso, tuttavia, la selettività è la chiave per cercare di individuare i maggiori beneficiari di questo trend di fondo, dato che circa la metà dei ricavi delle imprese europee derivano da aree fuori dall'Europa. Consideriamo il rallentamento della crescita della Cina come un rischio per molte imprese europee, che complessivamente contabilizzano il 30% delle vendite sui mercati emergenti” fanno sapere i professionisti di GSAM secondo i quali, tuttavia, questo rischio deve essere contestualizzato in quanto la Cina è solo uno dei tanti fattori che influenzano l'economia europea.

“Ad esempio, ci aspettiamo che il recente calo dei prezzi del petrolio possa controbilanciare il rallentamento cinese con un effetto positivo sulla crescita economica europea. In tutti i casi, il rischio «Cina» rappresenta un richiamo alla importanza della selettività” puntualizzano gli specialisti di GSAM. A questo proposito c’è da dire che le valutazioni azionarie tra equity Europa e USA si sono ampliate negli ultimi 12 mesi (a favore dell’azionario europeo) come testimoniano sia il rapporto Enterprise Value / Ebitda che quello prezzo / utili (p/e). Un trend che può essere attribuito ai rischi politici della zona Euro (tra cui le ricorrenti turbolenze fiscali della Grecia), la crisi dei migranti, e l'aumento del sentimento populista. Oggi, le aspettative per la crescita economica europea sono moderate, ma a nostro avviso abbastanza forti per sostenere la crescita degli utili, che è destinata ad essere il più grande driver delle performance nel breve e medio termine. Inoltre i profitti per azione (eps) della zona Euro e il return on equity (RoE) sono vicini ai minimi storici rispetto agli Stati Uniti” concludono gli esperti di GSAM.

 

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