Contatti

buy and hold

Obbligazioni, trascurare l’apporto delle cedole porta a errori di valutazione

Il contesto obbligazionario prevalente appare simile a quello del primo trimestre del 2016, quando assistemmo a una ripresa rapidissima dopo un periodo di incertezza.

30 Luglio 2018 16:09

La maggior parte degli investitori obbligazionari non ha molti motivi per rallegrarsi viste le performance da inizio anno. Tranne poche eccezioni, l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha prodotto perdite in conto capitale, dal momento che i prezzi delle obbligazioni si muovono in direzione opposta a quella dei rendimenti.

OLTRE LE OSCILLAZIONI DI BREVE TERMINE


Tuttavia Jeremy Smouha, manager delle strategie Credit Opportunities di GAM Investments, suggerisce di guardare oltre le oscillazioni di breve termine e di concentrarsi sul rendimento di medio periodo (almeno tre anni), cioè quello in cui le cedole delle obbligazioni offrono il loro completo contributo. Per l’esperto, infatti, gli investitori rischiano sempre di dimenticare che il rendimento di un portafoglio obbligazionario è la risultante del mix del movimento dei prezzi e del flusso delle cedole che maturano nel tempo.

L’APPROCCIO BUY AND HOLD


L’approccio ‘buy and hold’ all’investimento si basa sull’incasso delle cedole, che maturano giorno per giorno ma in modo frazionale e quasi impercettibile, e le oscillazioni dei prezzi possono oscurare tale flusso costante. È vero che una cedola del 6% paga soltanto lo 0,01645% al giorno, ma è altrettanto vero che in tre anni diventa un 18%, un risultato molto attraente se paragonato al Libor”, puntualizza Jeremy Smouha. L’esperto tiene tuttavia precisare che il proprio approccio è incline alla migliore combinazione di rendimento, valore e protezione del capitale, con una preferenza per gli emittenti investment grade. Jeremy Smouha è infatti specializzato nel settore finanziario e nei segmenti specialistici del mercato delle obbligazioni societarie, come gli strumenti di debito senza data, a tasso variabile e fixed-to-floating.

Risk off, è ancora presto parlare di una fase di avversione al rischio


Risk off, è ancora presto parlare di una fase di avversione al rischio





FOCUS SULLE EMISSIONI TRASCURATE DAL MERCATO


L’obiettivo è selezionare le emissioni trascurate dagli altri investitori e sottovalutate, che offrono livelli di rendimento maggiori e più comunemente associati alle emissioni junior o subordinate. In modo particolare, optando per le emissioni junior delle società di buona qualità, possiamo godere dei guadagni più consistenti spesso offerti da questi titoli, senza doverci esporre a un rischio di insolvenza superiore” specifica l’esperto.

IL FENOMENO PULL TO PAR


Non solo. Jeremy Smouha ricorda un altro aspetto peculiare che gioca a favore dell’approccio ‘buy and hold’. Si tratta del cosiddetto ‘pull to par’, il fenomeno in base al quale il prezzo di un’obbligazione tende a convergere verso la parità con l’approssimarsi della sua data di scadenza. Ne deriva che, più il prezzo di un’obbligazione scende al di sotto del suo prezzo di rimborso (nominale) pari a 100, più dovrà recuperare terreno per raggiungere quel livello entro la data del rimborso” spiega l’esperto.

Portafogli, meglio non fare previsioni e adattarsi all’incertezza


Portafogli, meglio non fare previsioni e adattarsi all’incertezza





CONTESTO SIMILE AL 2016


Incrociando tutte queste variabili (correzione delle quotazioni delle obbligazioni, cedole dei titoli in portafoglio tendenzialmente al di sopra della media di mercato, rating degli emittenti di qualità medio alta ed effetto ‘pull to par’), Jeremy Smouha, in base anche ai suoi 30 anni di esperienza nel settore, reputa l’attuale contesto similare a quello delineato nel primo trimestre del 2016, quando si registrò una ripresa rapidissima dopo un periodo di incertezza.
Share:
Trending