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Carlo Benetti

La pericolosità del fai da te sui titoli di standing blasonato

1 Ottobre 2015 09:32
financialounge -  Carlo Benetti Europa GAM Volkswagen
Il futuro dell’industria dell’automobile e quello dell’Europa si intrecciano e per entrambi potrebbe essere l’occasione giusta per un riscatto. A questa conclusione è giunto Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di GAM Italia Sgr, nel suo commento analitico L’Alpha e il Beta del 28 settembre, secondo il quale la vicenda dell’inganno sulle emissioni nocive per l’ambiente potrebbe diventare il convertitore catalitico di un nuovo modo di pensare l’automobile, meno potente ma a maggior contenuto di sostenibilità ambientale. Anche perché, nel giro di pochi anni i campioni della Silicon Valley potrebbero accelerare il cambiamento dell’industria dell’automobile: grazie alle loro ingenti risorse economiche disponibili le automobili prive di pilota potrebbero presto passare dall’essere dei semplici prototipi evoluti a veicoli fabbricati in serie. In una osservazione invece più generale, questioni diversissime come il debito greco e lo scandalo che coinvolge un grande gruppo industriale denunciano l’urgenza di un compiuto disegno europeo.

“Il modello del capitalismo renano esce profondamente ferito dalla vicenda Volkswagen. Certamente non si attenuano le responsabilità individuali, non cambia la colpevolezza dei comportamenti ma è altrettanto evidente che si rendono necessari nuovi modelli di governance. Solo un’Europa politicamente più forte avrà la forza di imporre alle aziende trasparenti regole di governance e norme più severe a tutela dell’ambiente e della salute dei suoi cittadini” puntualizza Carlo Benetti per il quale solo la ripartenza del processo di integrazione potrà generare atteggiamenti inclusivi delle istanze autonomiste, ricordate dalle elezioni di domenica in Catalogna. E, infine, solo una politica estera finalmente coordinata darà voce internazionale all’Europa nei pericolosi focolai di crisi in Siria, Ucraina o nel Nord Africa.

Una terza e ultima considerazione dalla vicenda Volkswagen, Carlo Benetti la individua in merito al comportamento degli investitori, perché offre un ulteriore esempio della pericolosità del «fai da te», anche su titoli di standing blasonato. Sono ben diverse le conseguenze di una devastante correzione in portafogli individuali e in portafogli ampiamente diversificati come quelli dei fondi azionari: in questi ultimi la sottoperformance è dolorosa ma mai catastrofica. Il mercato ha punito severamente il titolo Volkswagen e, almeno inizialmente, l’intero settore dell’auto. In situazioni come questa il panico non paga quasi mai, la vendita d’impulso potrebbe rivelarsi improvvida.

“Ma per la stessa ragione non è detto che debba scattare l’automatismo degli acquisti su un titolo pesantemente colpito. In entrambi i casi è raccomandabile raccogliere migliori e più complete informazioni. Ad esempio è ancora impossibile quantificare con buona approssimazione il danno economico: sarà ingente ma alcune delle stime che si leggono sono probabilmente esagerate. È preferibile aspettare e, meglio ancora, lasciar fare al gestore” è la raccomandazione finale del manager.
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