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Wall Street, perchè adesso si punta ad una selezione di società high dividend

I gestori cercano di allestire portafogli con titoli ad alto dividendo e bassa volatilità in modo da risultare meno esposti alle possibili turbolenze di Wall Street.

17 Maggio 2017 10:16
financialounge -  dividendi donald Trump mercati azionari USA Wall Street

Il rapporto prezzo/utili (p/e) dell'indice S&P500 di Wall Street è prossimo a 20 contro una media negli ultimi 20 anni di 16: nel marzo 2009, quando l’indice di borsa toccò il minimo dopo il crac di Lehman Brothers, il p/e era a 8,4 volte. Si può sostenere che allora Wall Street fosse effettivamente sottovalutata mentre le attuali quotazioni sono quantomeno ben valutate se non sopravvalutate.

Questo è particolarmente vero dopo che Donald Trump è stato eletto presidente. Dal giorno delle elezioni (8 novembre 2016), l'S&P 500 è aumentato dell'11% sull'onda dell’ottimismo circa la riduzione delle tasse, gli investimenti nelle infrastrutture e le minori regolamentazioni sulle imprese.

Ma cosa succederebbe se ci fosse una correzione robusta, diciamo del 20%, del mercato azionario? Se si è investitori impassibili anche durante i momenti di turbolenza, oppure si è attivato un piano di accumulo (PAC) mensile, non ci dovrebbero essere particolari preoccupazioni. Al contrario se la reazione emotiva prevale su quella razionale vedendo il proprio investimento azionario perdere valore in modo consistente, allora un approccio a bassa volatilità è da prendere in seria considerazione.

Ed è proprio quello che sta accadendo negli Stati Uniti, dove diverse boutique finanziarie stanno allestendo, già da un paio di anni, strategie di portafoglio basate su una selezione di titoli con dividendi relativamente elevati, ben sostenuti dai profitti, con una volatilità relativamente bassa. La minore volatilità dei prezzi non solo può aiutare a ridurre la paura degli investitori durante i mercati in discesa, ma può anche preservare il capitale per approfittare dei recuperi successivi del mercato.

È interessante constatare come sia possibile allestire portafogli con queste caratteristiche e con un beta (correlazione con l’indice S&P500) di 0,52: vale a dire ad una variazione (positiva o negativa dell’indice) corrisponde lo stesso movimento del portafoglio ma con volatilità praticamente dimezzata. E il tutto senza rinunciare alla performance: una di queste, la LM Low-Volatility High-Dividend LVHD, che ha esordito sul mercato nel dicembre 2015, vanta un rendimento del 23,6% contro il 19% dell’S&P500.

Ma su quali titoli investe? Tra quelli utilizzati figurano, per esempio, Darden Restaurants, Philip Morris International, Boeing, Eaton Corp., IBM, McDonald's Corp., Reynolds American, Altria Group, PepsiCo, e Cisco Systems: tutte società che pagano dividendi annui tra il 2,7% e il 3,7%.
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