La forza lavoro di Trump? Afroamericani, ispanici ma soprattutto camionisti

Dentro il dato stellare del job report americano che venerdì primo giugno ha fatto segnare una disoccupazione al 3,8%, ai minimi da 20 anni, spicca il fatto che i neri disoccupati, normalmente penalizzati rispetto ai lavoratori bianchi, sono invece ai minimi di sempre, e battono un record storico dopo l’altro, al 6,6% ad aprile, al 5,9% a maggio. Stessa dinamica per i lavoratori ispanici, il cui tasso di disoccupazione ha toccato il minimo di sempre ad aprile, con un 4,8%, appena ritoccato al rialzo a maggio al 4,9%. La notizia ha sicuramente fatto piacere alla Casa Bianca, un buon argomento per smentire le accuse di razzismo contro Trump.

APPROFONDIMENTO
Azioni USA favorite dal miglioramento dei dati di bilancio

SULLE AUTOSTRADE DI WALL STREET

Ma il vero simbolo dell’economia americana che torna forte nel segno di Trump resta il camionista che macina migliaia di kilometri per le sterminate autostrade degli Stati Uniti per consegnare le merci da una costa all’altra. Nei dodici mesi terminati il 30 aprile scorso le tonnellate di merci trasportate dai camionisti americani sono aumentate del 9,5% rispetto a un anno prima. Sicuramente un indicatore molto concreto della forza dell’economia. Ma anche, come ha scoperto il blogger californiano Scott Grannis visualizzando il trend nel grafico che riportiamo qui sotto, un indicatore della direzione di Wall Street. Più le tonnellate caricate sui Tir degli States aumentano, più l’indice S&P di Wall Street punta a Nord.

[caption id="attachment_126779" align="alignnone" width="474"] Il confronto tra tonnellate di merci trasportate su gomma e andamento dell'S&P 500 (Fonte: scottgrannis.blogspost.com)[/caption]

TORI E TIR

Grannis non è in grado di spiegare se siano i tir ad anticipare Wall Street o se sia l’azionario a tirare la volata ai camionisti. Sta di fatto che la correlazione è impressionante. C’è solo da dire che le azioni del New York Stock Exchange vanno un po’ più veloci dei tir. Infatti se sulla distanza di 12 mesi le tonnellate trasportate sono salite di quasi il 10%, lo S&P 500 ha fatto quasi il 14%. Forse perché a differenza delle autostrade sul tabellone del NYSE non ci sono limiti di velocità.