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Corea del Nord

La strategia di Trump: carota con la Cina, bastone per l'Europa

In vista dello storico incontro con il coreano Kim, Trump fa una giravolta e riabilita il colosso cinese delle Tlc ZTE. E intanto con gli europei agita un pesante bastone per le aperture all’Iran.

15 Maggio 2018 07:50
financialounge -  Corea del Nord donald Trump iran Morning News ZTE

Il 12 giugno si avvicina, la data dello storico incontro (se ci sarà) tra Donald Trump e il nord-coreano Kim Jong-un che potrebbe mettere la parola fine a una crisi che dura quasi settant’anni. Il dittatore picchiatello e Pechino-telecomandato annuncia lo smantellamento di un sito nucleare dopo aver liberato tre prigionieri americani. Due giorni dopo Trump annuncia via Twitter che sta lavorando con il presidente cinese Xi per far tornare sul mercato americano, da cui era stata bandito appena un mese fa, il colosso di componenti per telecomunicazioni ZTE.

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DIALOGO FITTO CON PECHINO


Qualche collegamento tra le due cose?  Forse sì, anche perché il capo degli advisor economici del presidente Xi, Liu He, subito dopo vola a Pechino per ulteriori colloqui sul contenzioso commerciale tra la prima e la seconda economia del pianeta. Il giornale ufficiale cinese Global Times ha salutato l’annuncio di Trump come ‘una buona cosa’.  Sicuramente buona per i cinesi, forse meno per gli europei. Allo stesso tempo, infatti, dalla Casa Bianca partono ultimatum alle imprese europee: attenzione, se pensate di continuare a fare affari con l’Iran dopo il ritiro dagli accordi sul nucleare di noi americani, aspettatevi pesanti sanzioni.

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DUE SCACCHIERI, UNA PARTITA


Insomma, tutto induce a pensare che le mosse sullo scacchiere coreano e quelle sul settore del Golfo facciano parte di un’unica partita che rischia di vedere gli europei restare con il cerino in mano. Da una parte Trump offre a Pechino una ‘carota’ economica per incoraggiare la moral suasion su Kim, dall’altra agita un grosso bastone sulla testa dell’Europa per la sua condiscendenza verso gli Ayatollah iraniani. Il bastone e la carota sono da sempre strumenti fondamentali per un buon negoziatorie. Una caratteristica, questa, riconosciuta a Trump da Sergio Marchionne. Uno che di negoziati se ne intende, alla luce dell'acquisto della Chrysler (comprata con i soldi della stessa Chrysler...) e che ha definito Trump: "Il più consumato negoziatore che abbia incontrato da molto, molto tempo".
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