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I T-bond hanno l'influenza, ma non sembra contagiosa

I rendimenti accelerano al rialzo sui T-bond a 10 e 2 anni spingendo i prezzi al ribasso. A Wall Street molti temono che restino contagiati prima i junk bond e poi le azioni. Ma forse si sbagliano.

31 Gennaio 2018 06:50
financialounge -  Morning News T-bond treasury Wall Street

Il rendimento del T-bond ha accelerato bruscamente rompendo quota 2,7% e portandosi al massimo dal 2014. In molti a Wall Street, come riporta Bloomberg, si sono innervositi, perché hanno paura che il calo dei prezzi dei titoli di Stato USA, che scendono quando i rendimenti salgono, contagi come l’influenza di stagione anche i bond ad alto rendimento. Non solo, oltre ai junk bond, che stanno vivendo un momento d’oro, c'è chi teme che il contagio possa arrivare anche alle azioni della Borsa.

Perché i money manager di Wall Street hanno (o dicono di avere) paura? Perché se il rendimento del T-bond a 10 anni continua a viaggiare alla velocità attuale, presto impatterà il muro del 3%, che viene considerato la ‘soglia del dolore’ anche per le altre asset class.

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Il T-bond è il benchmark di tutti i tassi americani, dai mutui ai prestiti alle imprese. E al 3% il costo di finanziamento della Corporate America potrebbe diventare troppo caro, rallentando la crescita degli utili e i prezzi delle azioni. Prima ancora delle azioni, però, la vittima potrebbero essere i bond corporate ad alto rendimento. Finora chi li ha in portafoglio ha goduto, poiché si sono uniti al rally di inizio anno. Ma se si raggiunge la soglia del 3% potrebbe venir dimezzato il ritorno atteso, sempre a causa del meccanismo per cui se i rendimenti salgono i prezzi scendono.

Tornando alle azioni, il ragionamento da fare è diverso. Insieme al tasso a 10 anni, si muove anche quello del titolo del Tesoro a 2 anni, che ha superato il 2,1%. I dividendi medi che pagano le azioni dell’indice S&P 500 oggi è solo all’1,76%. Questo potrebbe indurre gli investitori a vendere azioni e comprare T-bond a 2 anni, perché sono meno a rischio dei 10-anni ma rendono di più.

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Tuttavia c’è un ma. Se la gente si spostasse in modo massiccio dalle azioni ai T-bond, magari nel breve o brevissimo ci sarebbe qualche mal di pancia a Wall Street, ma poi, sempre per il rapporto inverso tra prezzi e rendimenti, i T-bond diventerebbero necessariamente più cari, spinti al rialzo dagli acquisti. E il tasso scenderebbe di conseguenza. Con l’effetto di calmierare il mercato e far passare la paura. Per ora non sembra tempo di epidemie a Wall Street. A meno che la febbre non salga all'improvviso a 40°.
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