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Brexit

Strategie di portafoglio, ora meglio il credito delle azioni

9 Giugno 2016 09:49
financialounge -  Brexit Christophe Bernard mercati azionari Vontobel
Se si guarda l’indice MSCI World in valuta locale si può constatare che ha chiuso praticamente invariato (-0,45%) nei primi cinque mesi di quest’anno. Se però si osserva attentamente l’andamento dell’indice si nota che nelle prime sei settimane, e cioè fino all’11 febbraio, il suo valore è precipitato fino a -12,58%, mentre nelle successive 10 settimane (cioè fino al 21 aprile) ha azzerato tutte le perdite.

Tuttavia, dopo aver notevolmente recuperato dai minimi di metà febbraio, i mercati azionari mondiali sono entrati da qualche settimana in una fase di consolidamento che li ha portati ad oscillare in un trading range piuttosto limitato (intorno ai tre punti percentuali).

Le incertezze sulle politiche monetarie delle banche centrali (sia quelle in lotta con l’inflazione, come la BCE e la Bank of Japan, e sia quelle indecise se e quando aumentare i tassi, come nel caso della Federal Reserve americana) e l’attesa sul referendum di giugno su una possibile uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (il cosiddetto Brexit) stanno pesando sul «sentiment» degli investitori, condizionandone non poco le scelte di portafoglio.

“In un contesto caratterizzato da una lenta crescita ma senza recessione, continuiamo a preferire il credito alle azioni” sostiene Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, per il quale il credito è rappresentato da obbligazioni societarie e dal debito dei mercati emergenti. Lo strategist continua a credere che i titoli di Stato ad alto rating offrano poco valore in questa fase (eccetto in uno scenario depressivo) perché nei prossimi 10-12 mesi l’inflazione complessiva potrebbe avvicinarsi al 2 per cento sotto la spinta della stabilizzazione dei prezzi dell’energia.

“Notiamo che le previsioni degli analisti sugli utili societari iniziano a risalire da livelli depressi. Inoltre i mercati delle obbligazioni societarie godono di uno stato di salute solido anche grazie al supporto del programma di acquisto di titoli della BCE: questi fattori dovrebbero limitare il rischio di ribasso. Eventuali fasi di debolezza possono offrire un’opportunità di acquisti tattici, a condizione che non si giunga ad un Brexit” conclude Christophe Bernard.
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