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Andrea Delitala

Strategie di portafoglio, adesso occhio alla Cina e alle mosse di Trump

Da seguire gli sviluppi su riforma fiscale, deregulation e tassi reali negli USA e la liquidità del mercato interbancario e il ritmo di uscita dei capitali in Cina.

24 Gennaio 2017 10:18
financialounge -  Andrea Delitala cina donald Trump Marco Piersimoni mercati azionari mercati obbligazionari Pictet USA

Dopo una prima settimana all’insegna del rialzo, i mercati finanziari hanno rallentato cercando di consolidare i guadagni.

Nell’azionario, per esempio, l’indice MSCI world (che riflette l’andamento delle Borse mondiali dei paesi sviluppati) ha messo a segno un rialzo di quasi due punti percentuali nella prima settimana di quest’anno per poi ripiegare di circa mezzo punto percentuale successivamente.

Nel mercato obbligazionario invece, mentre i rendimenti dei titoli di stato europei hanno oscillato intorno ai valori con i quali avevano chiuso l’anno, quelli relativi alle obbligazioni societarie hanno accusato un certo allargamento degli spread (differenziale di rendimento rispetto ai governativi) soprattutto nell’ambito degli high yield: ora, in base agli indici Barclays, il segmento high yield euro offre un rendimento medio superiore ai 4 punti percentuali.

D’altra parte è piuttosto fisiologico che gli analisti adesso preferiscano guardare ai prossimi appuntamenti: dai provvedimenti che adotterà l’amministrazione Trump fino alla campagna elettorale per le elezioni politiche in Francia in programma tra aprile e maggio.

“Dopo una corsa degli indici azionari di oltre il 9% rispetto al trimestre precedente, siamo convinti che gli effetti positivi dell’elezione di Donald Trump siano già incorporati nei prezzi” commentano Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset, e Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management, nel loro aggiornamento mensile sulla strategia di investimento.

Secondo i due manager il rialzo registrato dall’indice S&P500 di Wall Street si è basato finora esclusivamente sull’effetto annuncio e su un movimento di espansione del rapporto prezzo/utili (p/e) del mercato azionario, peraltro in un contesto dove il p/e corrente risultava già ben al di sopra della madia decennale: ecco perché per ulteriori spunti rialzisti serviranno dati di crescita più convincenti e, soprattutto, concreti.

“È vero che sembra delinearsi un miglioramento economico in tutte le aree geografiche e un ritorno a tassi di inflazione più elevati che, almeno in un primo tempo, potrebbe essere accolto favorevolmente dal mercato, ma continueremo a tenere sotto stretto controllo gli sviluppi da Washington su commercio mondiale, riforma fiscale, deregulation, tassi reali e il differenziale di rendimento tra i Treasury USA e i Bund tedeschi” puntualizzano Andrea Delitala e Marco Piersimoni che, relativamente alla Cina indicano, come fattori da seguire, con la massima attenzione, le condizioni di liquidità del mercato interbancario (sul quale hanno notato un certo stress nelle ultime settimane) e il ritmo di fuoriuscita dei capitali del paese.
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