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Sovrappeso dei titoli dell’Eurozona rispetto al Regno Unito, i motivi dello stop

Questo trading ha fruttato oltre il 4% ma ora Indici PMI in flessione e aumento del prezzo del petrolio lo rendono meno conveniente.

13 Aprile 2018 09:38
financialounge -  azioni Eurozona mercati azionari petrolio Regno Unito UBS

Stiamo chiudendo il sovrappeso delle azioni dell'Eurozona rispetto al Regno Unito. È questa la comunicazione che gli esperti di UBS hanno appena fatto ai propri clienti. La loro sovraesposizione all'Eurozona rispetto al Regno Unito era un vero e proprio trading tattico basato sul valore (cioè su valutazioni della zona euro più attrattive di quelle del Regno Unito) ed era stato implementato in portafoglio per creare fonti di rendimento diverse dal rialzo complessivo del mercato.

L’APPEAL DELLA ZONA EURO SI E’ ESAURITO


“Abbiamo avviato questo trading nel maggio dello scorso anno, in base alle nostre aspettative per una maggiore crescita degli utili nell'Eurozona combinata con una flessione degli utili delle imprese britanniche derivanti dall’aumento della sterlina inglese” specificano gli esperti di UBS. Da inizio anno, le azioni dell'Eurozona hanno registrato performance superiori alle loro controparti britanniche di oltre 4 punti percentuali e al momento i professionisti di UBS non vedono più i catalizzatori per ulteriori extra rendimenti.

INDICE PMI IN DECELERAZIONE


Mentre le prospettive per la crescita economica e degli utili dell'Eurozona rimangono positivi, il periodo di accelerazione di punta sembra essere superato. L'indice dei responsabili degli acquisti di produzione dell'area dell'euro (indice PMI), nonostante sia comunque una misura imperfetta del momentum, sembrerebbe infatti dimostrare che il picco sia alle spalle dal momento che l’indice è passato da 60,6 punti del dicembre 2017 a 56,6 nell'ultima lettura.

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CRESCITA DEGLI UTILI IN DIMINUZIONE


Il consenso di mercato circa la previsione di crescita degli utili per il 2018 è intanto sceso da circa il 10% di febbraio a poco più del 7%, e sembrerebbe anche questo confermare che il forte aumento dei risultati del 2017 sia già stato un livello alto da superare. “Continuiamo a ritenere che il mercato del Regno Unito possa continuare a registrare performance inferiori alle azioni globali nei prossimi sei mesi. Tuttavia, il rischio per questa convinzione è aumentato. Ciò è dovuto all'elevata esposizione del Regno Unito ai titoli energetici, che rappresentano il 16% dell'indice contro il 5% per l'Eurozona e il 6% per l'MSCI All Country World” fanno sapere gli esperti di UBS.

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PREZZO DEL PETROLIO E TENSIONI IN MEDIORIENTE


Secondo loro, infatti, lo scenario base resta quello nel quale il prezzo del petrolio tende ad indebolirsi a seguito di un aumento della produzione, Tuttavia, il riemergere delle tensioni politiche in Medio Oriente e il netto calo della produzione venezuelana aumentano il rischio di pressione ascendente a breve termine sul greggio. Non a caso, proprio l’altro ieri le quotazioni del Brent hanno sfondato i 73 dollari il barile, il massimo da oltre tre anni.
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