Portafogli, come puntare ad un rendimento annuo del 5 per cento

Costruire un portafoglio bilanciato capace di rendere il 5% nel 2017 non è semplice ma si può tentare puntando su Wall Street, mercati emergenti e prestiti senior USA.

9 Dicembre 2016 09:00
financialounge -

In un mondo a basso rendimento, gli investitori hanno bisogno o di abbassare le loro aspettative di guadagno o di assumere maggiori rischi. Fino a non molti anni fa, costruire un portafoglio bilanciato con l’obiettivo di ottenere un rendimento del 5 per cento in un anno era un esercizio fattibile. Oggi è molto più complicato. Ma non per questo non si può tentare di allestire un portafoglio che punti al cinque per cento senza esporsi a rischi eccessivi.
Una soluzione può essere quella di miscelare opportunamente le scelte di investimento lungo tre direttrici: le azioni americane e dei paesi emergenti, i prestiti senior USA e una selezione di valute emergenti.

I mercati azionari globali restano impostati per offrire rendimenti positivi nel 2017 ma Wall Street e mercati emergenti sembrano offrire più potenzialità. Infatti l’accelerazione della crescita, il miglioramento degli utili e un ambiente di aumenti graduali dei tassi di interesse dovrebbe sostenere le quotazioni del mercato azionario USA e quello dei mercati emergenti con un guadagno ragionevole annuo (comprensivo dei dividendi attesi) intorno al 7%.

La seconda asset class per il portafoglio bilanciato obiettivo 5% è rappresentata dai prestiti senior degli Stati Uniti che offrono un attraente alternativa al reddito fisso più tradizionale, dai titoli di stato alle obbligazioni societarie. Questa asset class è costituita da un prestito bancario subordinato fatto da aziende, e possiede diversi caratteristiche distintive, tra cui un generoso tasso di interesse e un credito nei confronti di un'impresa in caso di insolvenza. I prestiti senior sono scambiati ‘over the counter’ (mercati finanziari non regolamentati), fatto che li rende meno liquidi rispetto ad alcune altre attività a reddito fisso. I prestiti senior degli Stati Uniti hanno registrato volatilità annualizzata del 6,8% negli ultimi 15 anni, rispetto ai 9,8% degli high yield USA e al 14,7% dell’S&P500. Inoltre, hanno una bassa correlazione con altre classi di attività consentendo di migliorare la diversificazione di portafoglio: attualmente riconoscono un rendimento medio annuo del 5,9%.

Infine, ma non certo per importanza, nel portafoglio bilanciato obiettivo 5 per cento, c’è spazio anche per una selezione di valute dei mercati emergenti. Dopo anni di sottoperformance, i mercati emergenti hanno ripreso a correre nel 2016. Sebbene la vittoria di Donald Trump abbia aggiunto un velo di incertezza, permangono per le divise di alcuni dei mercati emergenti opportunità per gli investitori che cercano di aumentare i rendimenti. Per esempio, consenso il consenso degli analisti valutari, si potrebbe investire al rialzo sul real brasiliano, sulla rupia indiana, sul rublo russo, e sul rand sudafricano: un rendimento medio annuo tra il 6 e il 7% lordo potrebbe essere alla portata.

Assegnando ad ognuna delle tre direttrici indicate un 25% del portafoglio bilanciato (e impiegando il restante 25% in un deposito online in euro) si potrebbe puntare ad un rendimento medio complessivo annuo di circa il 5 per cento. Il problema è che si tratterebbe di un portafoglio molto esposto al dollaro Usd e ai mercati emergenti e soltanto al 25% in liquidità in euro: se il biglietto verde dovesse scendere nel 2017 rispetto all’euro o i mercati emergenti accusare una correzione a seguito di iniziativi dell’Amministrazione Trump si potrebbe vedere azzerata la performance e, in uno scenario particolarmente negativo per i mercati emergenti, accusare anche una perdita tra i tre e i cinque punti percentuali.
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