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Perché i mercati sono diventati più vulnerabili alle cattive sorprese

Un incremento delle retribuzioni americane più elevato del previsto ha alzato le aspettative di inflazione e dei tassi con pesanti ripercussioni sui mercati finanziari.

12 Febbraio 2018 09:51
financialounge -  correzione di borsa Dorval Asset Management inflazione Sophie Chevalullier Stéphane Furet tassi di interesse

Erano in molti a temere che l’accelerazione delle Borse di gennaio fosse il preludio di una brusca correzione dei mercati. Infatti dopo un 2017 in cui l’indice S&P500 di Wall Street aveva registrato un +19,4% (mentre il Nasdaq composite era cresciuto addirittura del +28,2%) e l’indice Stoxx 600 un rialzo del +7,7%, il primo mese del 2018 ha visto un'ulteriore accelerazione degli indici azionari con l’S&P500 a +7,5% e lo Stoxx 600 a +3%.

Se  si tiene conto che erano già poco meno di nove gli anni nei quali gli indici crescevano senza (quasi) soluzione di continuità dal minimo registrato il 9 marzo post crac Lehman Brothers, ecco spiegato il timore degli investitori più avvertiti. Tuttavia, secondo Stéphane Furet, CEO di Dorval Asset Management, e Shophie Chevalullier, gestore di Dorval Assest Management, l'attuale consolidamento dei mercati sta ripristinando il potenziale a medio termine delle azioni. Questo perché, fanno presente i due manager, la correzione del mercato obbligazionario statunitense ha percorso un buon tratto mentre il contesto di crescita globale mostra elementi di solidità. Resta il fatto che la correzione è partita nel momento in cui è stato reso noto che a gennaio la crescita delle retribuzioni negli Stati Uniti si è attestata al +2,9% su base annua, un tasso di crescita al più alto livello da quattro anni.

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“È vero che tale variazione è in linea con le aspettative della Fed, soprattutto dopo un 2017 in cui è la crescita dei salari è stata inferiore alle attese. Ma, tale variazione, fisiologica nell'attuale fase del ciclo, ha provocato un importante aggiustamento delle aspettative inflazionistiche e del livello dei tassi d'interesse: revisioni che, a cascata, hanno inevitabilmente determinato una temporanea volatilità dei mercati” spiegano Stéphane Furet e Shophie Chevalullier, secondo i quali oltre alla correzione dei tassi anche il fatto che gli indici di mercato fossero ipercomprati (ovvero con volumi di acquisto sensibilmente superiori a quelli di vendita) è alla base della correzione dei mercati azionari internazionali. In pratica, fanno presente i due manager di Dorval Asset Management, il cambio di regime di gennaio ha reso i mercati più vulnerabili alle ‘cattive sorprese’.

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“Il team di investimenti di Dorval Asset Management non ritiene che i tassi e l'inflazione siano un problema sostenibile, tanto più che le banche centrali continuano a volere questo supplemento di inflazione” puntualizzano Stéphane Furet e Shophie Chevalullier.
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