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Perché la prudenza sui mercati non è mai troppa

21 Marzo 2016 10:05
financialounge -  BCE Ethenea Ethna-AKTIV mercati azionari mercati obbligazionari occupazione settore dei servizi settore manifatturiero USA
Chi si fosse convinto che, dopo le mosse della Bce annunciate giovedi scorso, il sereno fosse tornato sui mercati deve tener sempre ben presente che alcuni dei principali rischi che hanno determinato la violenta correzione delle Borse dall’inizio di quest’anno a metà febbraio, sono rimasti sul tavolo: dalle preoccupazioni sul rallentamento economico della Cina al prezzo del petrolio, dall’instabilità dei paesi emergenti ai pericoli deflazione, dalla carenza di domanda di beni e servizi in tutto il mondo alle guerre valutarie. Il tutto senza dimenticare le mosse delle banche centrali.

Alla luce della volatilità ancora elevata sui mercati e degli scarsi miglioramenti nelle tendenze economiche e di mercato, diversi gestori attivi caratterizzati da un approccio a rischio controllato, hanno continuato ad investire con molta prudenza. Dagli indicatori macroeconomici sono giunti segnali contrastanti. Il mercato del lavoro statunitense è migliorato ulteriormente, come confermano la crescita dei salari e il calo del tasso di disoccupazione. Inoltre, con un’espansione dell’1 % nel quarto trimestre, il PIL mostra che l’economia statunitense sta ancora crescendo.

Tuttavia, gli indicatori anticipatori per il manifatturiero e i servizi si sono deteriorati, segnalando un rallentamento. Ciò contrasta con il recente vigore dei mercati azionari e corrobora la convinzione secondo cui la prudenza non è mai troppa.

“Le tensioni finanziarie si sono accentuate, come evidenziato dall’ampliamento degli spread creditizi e dai tassi di default impliciti nei CDS (credit default swaps, i derivati che permettono di proteggersi dal fallimento di un emittente obbligazionario, ndr). Restiamo prudenti sui titoli societari e abbiamo pertanto ridotto del 3,5 % l’esposizione alle obbligazioni non investment grade portandola al 9,4 %” fa sapere il team di gestione del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0136412771"]Ethna-AKTIV[/tooltip-fondi] di Ethenea che, inoltre, ha incrementato gli investimenti in titoli sovrani, in particolare Treasury statunitensi, per riuscire a cogliere i potenziali flussi sui beni rifugio e beneficiare dei rendimenti inferiori in caso di ulteriore deterioramento delle condizioni economiche.

Questo si è tradotto in un miglioramento del rating medio, mentre il rendimento medio a scadenza è sceso al 3,45 %. È stata anche ridotta la duration modificata del portafoglio a 5,5 (cioè la sensibilità del portafoglio alla variazione dei tassi di interesse di mercato, ndr), per ridimensionare il rischio complessivo alla luce della volatilità presente nel mercato obbligazionario.

“Sul fronte azionario, abbiamo ulteriormente ritoccato al ribasso l’esposizione netta, nella convinzione che l’attuale dinamica sul mercato statunitense non corrisponda agli sviluppi economici. Nonostante la relativa tenuta degli utili rettificati pubblicati dalle società statunitensi, Il divario tra gli utili rettificati pubblicati dalle società e gli utili effettivi dichiarati (GAAP) è notevole e segnala un deterioramento in termini di qualità dei ricavi. Ci concentriamo quindi su società che godono della nostra fiducia e offrono flussi di cassa sostenibili e prevedibili a un prezzo ragionevole” conclude il team di gestione.

Yves Longchamp, Head of Research presso ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, illustra i principali sviluppi macroeconomici negli USA, in Europa e in Cina.

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