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donald Trump

News & Views – 26 giugno 2017

Insight dalla redazione di FinanciaLounge su quello che si muove nelle economie e nei mercati.

26 Giugno 2017 09:41
financialounge -  donald Trump Mark Zuckerberg Narendra Modi News & Views petrolio USA

Occhio a tecnologici e bancari USA
La stagione delle trimestrali di Wall Street si avvicina, questa settimana avremo i risultati di Nike, ma è il quarto trimestre del 2016-17. Quelli veri arrivano da metà luglio. E ovviamente gli investitori vogliono vedere se giustificano le quotazioni stellari raggiunte dalle azioni. Al centro dell’attenzione della settimana che inizia oggi ci sarà anche il petrolio, che lotta per uscire dal territorio dell’Orso. Trimestrali e petrolio sono collegati, un recupero del WTI in area $47-$50 darebbe sollievo. Secondo le ultime stime degli analisti, i titoli dell’S&P 500 dovrebbero consegnare al mercato un aumento degli utili di poco sotto l’8%, meno dell’aumento medio del 15,3% portato a casa nel primo trimestre e anche sotto le stime di aprile di un +10,2% elaborate da Thomson Reuters. Ma i tecnologici sono posizionati per una crescita a due cifre, seguiti dai finanziari con attese superiori all’8%. In settimana arrivano i dettagli degli stress test della Fed, si sa già che tutte le 34 grandi banche hanno passato gli esami, ma i mercati guardano ai dati che diranno quanto capitale potranno spendere in dividendi e buy-back a favore degli azionisti.

Quattro a zero
Un altro fattore a cui guardano i mercati sono le riforme di Trump, la cui aspettativa finora ha fornito benzina, che stentano a decollare. E più in generale la performance di The Donald, che oggi incontra a Washington il primo ministro indiano Narendra Modi con le attese di un esito win-win. Intanto però i democratici hanno sperimentato sulla propria pelle che giocare la carta anti-Trump non basta a vincere le elezioni, e che il cammino verso le elezioni di mid-term del 6 novembre 2018 è più accidentato del previsto. Nelle ultime settimane si è votato in Kansas, Montana, Georgia e South Carolina per sostituire quattro membri del Congresso arruolati nella squadra di governo presidenziale. È vero che erano feudi repubblicani, ma i democratici speravano nella presunta impopolarità del presidente e nel Russia-gate, che tra parentesi si sta clamorosamente sgonfiando. Niente da fare, tanto che girano voci di sfratto per la leader democratica alla Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi. Intanto Trump si prepara a intascare un altro punto a favore. Sembra che stia per dimettersi per motivi di età il giudice costituzionale Anthony Kennedy, nominato trent’anni fa da Reagan ma noto per essere uno swing, uno ballerino. La nomina spetta a Trump, che potrà rafforzare la presa repubblicana sulla Corte Suprema.

Internet alla Casa Bianca?
Settimana scorsa abbiamo riportato la visione fantapolitica di un columnist del Wall Street Journal che immaginava il patron di Amazon Jeff Bezos parlare in tv agli americani da presidente. Il fondatore e CEO di Facebook Mark Zuckerberg è un po’ più avanti di Bezos, praticamente ha già cominciato la campagna. Ha annunciato all’inizio dell’anno di voler fare un tour nell’America profonda, che secondo qualcuno cela ambizioni presidenziali, dicendo di voler incontrare più gente possibile in tutto il paese entro l’anno, con il programma di toccare almeno 30 stati. Sta mantenendo la parola. Venerdì scorso ha fatto tappa alla gelateria Candy Kitchen, a Wilton in Iowa, dove si è intrattenuto con il sindaco, il city manager e numerosi residenti. Da lì si è spostato al parcheggio Walcott, sempre in Iowa, sull’Interstate 80, dove c’è il più grande parcheggio di Tir del mondo, per parlare con i camionisti che proprio il venerdì sera iniziano il loro break settimanale dei viaggi da una costa all’altra. Zuckerberg motiva la sua iniziativa con ragioni professionali: "Il mio lavoro consiste nel connettere il mondo e dare voce alla gente e a ciascun individuo. Voglio ascoltare personalmente il più possibile di queste voci". Aspettiamo che anche Tim Cook di Apple, Bill Gates di Microsoft e la coppia Larry Page-Sergey Brin di Google facciano le proprie mosse.
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