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Mercati finanziari, un assaggio del futuro tapering della BCE

La scorsa settimana dopo il discorso di Draghi l’euro si è rafforzato, i tassi di interesse obbligazionari sono saliti e c’è stata una rotazione settoriale in borsa.

5 Luglio 2017 09:43
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Sono bastate le parole pronunciate dal Presidente Mario Draghi nel discorso tenutosi a Sintra il 27 giugno scorso per capire cosa potrà significare per i mercati finanziari il tapering della BCE (la riduzione, fino all’esaurimento, del programma di acquisto di titoli obbligazionari su mercato). Uno scenario che, ovviamente, va messo in relazione alla normalizzazione della politica monetaria avviata dalla Federal Reserve americana che ha già effettuato tre rialzi dei tassi negli ultimi 7 mesi (due dei quali quest’anno).

Ebbene, la scorsa settimana, in poche sedute di Borsa, l’euro si è rafforzato, tornando ai livelli che non si vedevano dalla fine del 2014 (prima dell'annuncio del QE), i tassi di rendimento dei mercati obbligazionari dei paesi sviluppati sono saliti nettamente (quelli dei decennali dei bund tedeschi allo 0,46% e quelli dei Treasury USA al 2,28%), e gli indici di borsa europei e statunitensi hanno lasciato sul terreno fino a due punti percentuali.

“Nonostante il rialzo dei tassi avvenuto la scorsa settimana, i titoli di Stato sono ancora sopravvalutati sia negli Stati Uniti che in Europa. Il mercato sta scontando aspettative d'inflazione eccessivamente basse e, secondo noi, sta sottovalutando la volontà dei membri del FOMC (Federal Open Market Committee, l'organismo della Federal Reserve che ha il compito di decidere sui tassi di interesse americani) di operare ulteriori sforbiciate dei tassi nei prossimi 18 mesi” sostengono gli esperti di Amundi che, passando al mercato valutario, ritengono che l’apprezzamento dell'euro la scorsa settimana sia da considerare un primo assaggio di quanto ci attenderà nei prossimi trimestri.

Il loro target di riferimento a 12 mesi, relativamente al fixing euro/USD, è infatti posizionato a 1,20. Per quanto riguarda infine il mercato azionario, i professionisti di Amundi segnalano gli effetti piuttosto marcati registrati a livello settoriale.

“I titoli bancari, ad esempio, sensibili al rialzo dei tassi d'interesse, hanno guadagnato quasi il 3% in Europa, mentre i settori favoriti dai tassi d'interesse bassi, come le utility e l’immobiliare, hanno accusato correzioni di tre punti percentuali. Anche i titoli votati alle esportazioni, come Essilor e LVMH, sono stati messi sotto pressione dal rally dell'euro, che ha già guadagnato oltre l'8% da inizio anno” specificano gli esperti di Amundi, secondo i quali, con l’aumento dei rendimenti obbligazionari a più lunga scadenza, i settori sensibili ai tassi d'interesse saranno probabilmente soggetti ad altri aggiustamenti.
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