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Enzo Puntillo

Mercati emergenti: è importante saper scegliere titoli e paesi giusti

Come nel 2017, anche quest’anno la bussola degli investimenti nel debito dei paesi emergenti dovrà essere orientata verso i singoli paesi ed emittenti.

5 Febbraio 2018 10:24
financialounge -  Enzo Puntillo GAM High Yield mercati emergenti

Gli ultimi 12 mesi sono stati particolarmente positivi per gli investitori che hanno scelto i mercati emergenti azionari. Persino per quelli europei che, pure, hanno accusato la forza dell’euro: infatti l’indice MSCI emerging markets convertito in euro è comunque riuscito a mettere a segno un consistente +16,86%.

Ma anche gli investitori obbligazionari che hanno optato per il  debito emergente non sono stati delusi. Basti pensare che tra fine gennaio 2017 e fine gennaio 2018, l’indice dei fondi obbligazionari paesi emergenti segna un +3,51% che si confronta con il +1,44% dell’indice generale dei fondi obbligazionari. Nel primo mese del nuovo anno, tuttavia, mentre l’indice dei fondi obbligazionari è rimasto sostanzialmente stabile (+0,03%) quello dei fondi obbligazionari paesi emergenti ha accusato un arretramento di mezzo punti percentuale, complice un rialzo dei tassi di mercato e un calo del dollaro (valuta nella quale è espressa un’alta percentuale del debito emergente).

Resta il fatto che nei mercati emergenti continua ad esserci ancora del potenziale inespresso. “Nei mercati emergenti non solo dovrebbe esserci un’ulteriore ripresa, ma i benefici addizionali del ribilanciamento economico devono ancora manifestarsi completamente” tiene a precisare Enzo Puntillo, responsabile obbligazionario per i mercati emergenti di GAM, che poi aggiunge: “Dopo diversi anni difficili, in cui il deficit delle partite correnti e i tassi di crescita del credito in calo avevano influito negativamente sulla crescita del PIL, la maggior parte delle economie stanno attualmente raccogliendo i frutti delle azioni riparatrici intraprese. Il Brasile rimane il caso più evidente e avanzato in termini di ribilanciamento e altre economie dell’America Latina potrebbero beneficiare dall’emergere di traiettorie simili a quella brasiliana, concetto valido anche per il Ghana e l’Ucraina in qualità di mercati di frontiera”.

Per contro, Enzo Puntillo resta guardingo sul mercato high yield statunitense.  “La crescita continua da anni ed è assolutamente possibile che alcuni titoli meno solidi siano stati spinti da un ridotto costo del capitale, in un periodo nel quale un aumento dei tassi di interesse a breve termine potrebbe portare a una serie di default” puntualizza il manager secondo il quale l’appiattimento della curva dei rendimenti statunitense potrebbe anche essere interpretato come un segnale che l’economia rallenterà in un futuro non troppo lontano: gli spread del credito risultano quindi troppo stretti in questa fase del ciclo.

“Individuiamo buone opportunità anche nelle obbligazioni societarie degli emergenti. In particolare, i titoli in valuta forte offrono pick up (potenziali di rialzo) interessanti in relazione al credito statunitense. Crediamo quindi che le prospettive siano interessanti sia in termini assoluti che asimmetrici, dato lo slancio che rimane presente nel ciclo degli Emergenti, mentre la ripresa statunitense sta raggiungendo una fase più matura” sostiene Enzo Puntillo, che ribadisce che pure, nel 2018 rimarrà concentrato più sulle singole opportunità che ai mercati in generale.

“Il momentum economico continua a essere relativamente solido e decisamente sincronizzato tra le economie mondiali. In questa fase del ciclo, abbiamo una preferenza evidente per gli Emergenti. Le forti correzioni che hanno interessato le partite correnti degli Emergenti hanno portato benefici significativi in termini di momentum, crescita e stabilizzazione e crediamo che questi fattori dovrebbero tradursi in una buona perfomance degli investimenti nel prossimo periodo” conclude il manager.
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