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Franck Nicolas

Mercati, fare attenzione a non considerare lineare l’anno imminente

Tra le asset class che dovrebbero continuare a registrare buone performance nel 2018 gli high yield, il debito emergente in valuta forte e, per la protezione, l’oro.

20 Dicembre 2017 09:41
financialounge -  Franck Nicolas mercati azionari mercati obbligazionari Natixis Investment Managers oro volatilità

Il 2017 si è sviluppato lungo una direttrice piuttosto lineare e tranquilla. Sia gli indici azionari che quelli obbligazionari hanno infatti mostrato, seppure con diverse ampiezze, andamenti crescenti senza (quasi) soluzione di continuità. In parallelo la volatilità, misurata per esempio in base all’indice Vix (che calcola la volatilità dell’indice S&P500 di Wall Street), si è andata smussando attestandosi al di sotto di 10, un livello che è pari alla metà del suo livello medio standard di lungo periodo (che, per l’appunto, si posiziona a quota 20).

Guardando a quanto accaduto nel 2017 si potrebbe essere tentati di pensare che anche il 2018 possa proseguire sulla stessa lunghezza d’onda, alla luce dei solidi dati macro economici. Il contesto di mercato attuale, infatti, resta favorevole agli asset più rischiosi, ma rimane fragile. Basti pensare che le quotazioni (sia azionarie che, soprattutto, obbligazionarie) sono su valutazioni molto tirate e che gli investitori hanno una massiccia esposizione: basterebbe pertanto anche una minima perturbazione o anche solo un profit taking (prese di profitto) tecnico per condurli a un sell-off (vendita di titoli senza limiti di quantità e di prezzo) dietro l’altro e spingere i mercati in una spirale discendente.

“Occorre fare attenzione a non considerare lineare l’anno imminente, la sfida sarà costruire un portafoglio con rendimenti interessanti rimanendo flessibili e adattabili per reagire prontamente a qualunque cambiamento” spiega Franck Nicolas, Head of Investment & Client Solutions di Natixis Asset Management. In questo scenario, il manager preferisce l’azionario europeo e guarda con favore anche al debito con solidi spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato), in particolare l’high yield che offre un premio interessante in assenza di rischio sui tassi di interesse.

“Un altro tema chiave saranno gli emergenti, sostenuti dai prezzi elevati delle materie prime. Ci allontaneremo dall’America Latina, concentrandoci su Asia ed Europa dell’Est. La priorità su questi mercati sarà il debito in valuta forte, mentre le valute dei mercati emergenti rimangono rischiose” fa notare Franck Nicolas, che, relativamente all’oro sostiene che possa mantenere il ruolo di bene rifugio in caso di volatilità sui mercati azionari.
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