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Fondi bilanciati

Meno rischi e più opportunità con i bilanciati flessibili

18 Dicembre 2013 09:10
financialounge -  Fondi bilanciati fondi flessibili Fondi obbligazionari gestione del rischio liquidità mercati azionari
Prima della crisi 2007-2008, eravamo abituati a considerare un portafoglio bilanciato nella canonica asset allocation del 50% equity e 50% bond con, al massimo, una quota destinata alla liquidità (tra il 5% e il 10%). Percentuali che si modificavano all’occorrenza in 65% equity e 35% bond nel caso dei bilanciati azionari o aggressivi oppure al 30% equity e 70% bond nell’ambito dei bilanciati obbligazionari o prudenti. Ma in questi ultimi 5 anni, le cose sono profondamente cambiate e, con esse, anche gli approcci più efficienti per affrontate i nuovi scenari di mercato con un portafoglio bilanciato.

In particolare, si è reso necessario un più rigoroso controllo del rischio del portafoglio per evitare di sottovalutare oltre i pericoli classici delle azioni e dei bond, anche quelli relativi alla qualità degli emittenti obbligazionari, il rischio controparte (in caso di uso di derivati), e il ricorso alla leva finanziaria. Proprio per gestire al meglio la componente rischio del portafoglio senza compromettere le opportunità da cogliere sui mercati, sono nati e si stanno affermando i nuovi fondi bilanciati flessibili che ripartiscono le asset class in portafoglio in funzione sia delle potenzialità di guadagno atteso che di rischio stimato.

Prodotti del risparmio gestito che hanno saputo dimostrare di offrire performance competitive (+8,73% nei primi 11 mesi di quest’anno e +15,7% nell’ultimo triennio) con un rigoroso controllo del rischio che si è dimostrato particolarmente efficace soprattutto nelle fasi di correzione dei mercati, come nell’estate 2011 (in occasione dello scoppio della crisi del debito sovrano) e nel bimestre maggio – giugno di quest’anno (quando si è assistito a un ampio rialzo dei tassi di interesse).
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