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Columbia Threadneedle Investments

Materie prime, perché quest’anno potrebbe esserci una forte ripresa dei prezzi

Dopo un ottimo 2016 ci sono tutte le condizioni, a cominciare dalle scorte in diminuzione, per un altro anno di ripresa dei prezzi delle materie prime.

23 Febbraio 2017 09:39
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments David Donora materie prime metalli industriali metalli preziosi

Dopo un più che soddisfacente 2016, le quotazioni delle materie prime hanno aperto al rialzo i primi due mesi del 2017.

I metalli industriali, per esempio, vantano un rialzo medio del +35,5% negli ultimi 12 mesi e +8,2% da inizio anno (con lo zinco e il rame che guidano la ripresa dei prezzi).
Le materie prime agricole, invece, in un anno mostrano un rialzo medio del +9,7% e del +4% dal primo gennaio di quest’anno.
I metalli preziosi evidenziano invece un +12% annuo e un +8,7% da inizio 2017 guidati soprattutto dalle performance del palladio (+60% annuo e +12% da inizio anno) e da quelle dell’argento (+22% rispetto a 12 mesi fa e +12% dal primo gennaio scorso).
Unica eccezione, almeno per quanto riguarda le variazioni da inizio 2017, è il settore dell’energia (-7,3%) che però resta ampiamente positivo a 12 mesi (+34,1%): a trainare al ribasso da performance da inizio di quest’anno, sono state le quotazioni del gas naturale (-25%).

Ma quali sono le prospettive per il resto dell’anno?

“Sui mercati delle materie prime prevediamo, in generale, che il 2017 sarà un altro anno positivo” fa sapere David Donora, Responsabile materie prime di Columbia Threadneedle Investments, che poi spiega: “Le scorte sono in diminuzione e, con ogni probabilità, i produttori avranno difficoltà a soddisfare al meglio la domanda nel corso dei due anni a venire”.

Secondo il manager, la fase ribassista del mercato si è esaurita e di norma ciò che segue è un periodo di rimbalzi entro breve distanza dal punto minimo.

“Di solito, storicamente, questo periodo assume una durata compresa tra i due e i cinque anni, tuttavia riteniamo che l’attenzione per il miglioramento delle condizioni a vantaggio dei consumatori potrebbe anticipare il fenomeno al 2017” sostiene David Donora, che rivela poi di essere ottimista anche riguardo ai metalli preziosi ma a più lungo termine.

“Siamo convinti che, nel breve periodo, l’oro si mantenga debole, mentre i rendimenti obbligazionari continuano il loro percorso al rialzo. Sebbene le materie prime, in generale, evidenziano una correlazione negativa con i prezzi delle obbligazioni, in questa fase l’oro si sta comportando più come una valuta di riserva a basso rendimento e meno come una materia prima” conclude David Donora.
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