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International Editor’s Picks – 24 ottobre 2016

24 Ottobre 2016 09:30
financialounge -  Elon Musk International Editor's Picks PIL Regno Unito trimestrali USA
Credito globale bloccato dalle multe alle banche
Mal contati sono circa $275 miliardi i costi legali sostenuti dalle banche globali dalla crisi del 2008 ad oggi. Il che ha significato che oltre $5 trilioni di capacità di erogare credito sono venuti a mancare all’economia globale. La stima viene da fonte autorevole, Minouche Shafik, uno dei vice governatori di Bank of England, che nei giorni scorsi l’ha fornita in occasione del suo intervento alla conferenza su “Riformare la cultura e il comportamento nell’industria dei servizi finanziari” organizzata dalla Federal Reserve Bank of New York, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Anche altri policy makers che hanno partecipato all’evento hanno espresso preoccupazioni sulle conseguenze della stretta regolatoria, che ha portato molte banche a chiudere i rubinetti, soprattutto nei mercati emergenti. Un allarme che era già stato lanciato all’inizio del mese dal Fondo Monetario a Washington. Ma i regolatori non ci stanno a finire sul banco degli imputati: multe e sanzioni riflettono comportamenti sbagliati e diffusi, e l’unico modo per uscirne è che le banche si mettano in riga.

In arrivo GDP di USA e GB insieme a 170 trimestrali
Mentre incombono le presidenziali americane la settimana che comincia oggi propone dati importanti sulla direzione delle economie in USA e Europa. Il numero più atteso arriva venerdì con il GDP americano nel terzo trimestre: il Financial Time riporta che il consenso di Wall Street punta a un’accelerazione della crescita al 2,5% dopo il debole 1,4% del primo. Scostamenti sopra o sotto potranno modificare le attese per le mosse della Fed a dicembre. In arrivo anche il GDP britannico, quello del dopo-Brexit. Le attese puntano a un rallentamento allo 0,3% dal +0,7% del secondo, ma la Gran Bretagna ci ha abituato a sorprese dopo il voto per uscire dall’Unione Europea. Intanto va avanti la stagione delle trimestrali americane, dopo le grandi banche arrivano i grandi nomi dell’industria. Tutti gli occhi saranno per Apple, con le vendite di iPhone ma anche il possibile impatto della mega multa europea da 13 miliardi. Ma sono ben 170 le società dello S&P 500 che pubblicano i risultati in settimana. Si va da Alphabet, a Visa, a Caterpillar, a General Motors, fino a Dow Chemical e ExxonMobil.

La nuova internet? È lo Spazio
Almeno, è quanto afferma con sicurezza il CEO e fondatore di Amazon Jeff Bezos, secondo cui non solo lo spazio è la nuova internet, ma vuole anche essere un protagonista della nuova frontiera. Una frontiera ancora prima della necessaria infrastruttura necessaria perché parta un’ondata di investimenti da parte di imprenditori terrestri vogliosi di spingersi oltre i confini del pianeta. TechTimes riporta la visione di Bezos illustrata in occasione del suo intervento al Vanity Fair New Establishment Summit a San Francisco, praticamente il progetto di creare, attraverso la nuova joint venture Blue Origins, lo stesso tipo di infrastruttura messa in piedi nel 1995 da Amazon, ma questa volta non per internet ma per lo spazio. Oggi due ragazzi in un garage non possono sognare di andare nello spazio perché non c’è l’infrastruttura necessaria a lanciare nello spazio “grandi cose a basso costo”. Bezos la vuole creare, così come Elon Musk, l’imprenditore dietro a Tesla e SpaceX, convinto che sia il momento di investire in un’industria missilistica che consenta di viaggiare nello spazio regolarmente, a costi accessibili.
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