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Black Friday

International Editor’s Picks – 23 novembre 2015

23 Novembre 2015 10:39
financialounge -  Black Friday Coors David Oakley Europa International Editor's Picks Mario Draghi mercati azionari
Draghi si sta prendendo troppi rischi?
Trovare critici del presidente della BCE Mario Draghi è un po’ come andare a caccia di mosche bianche. Una almeno c’è: David Oakley, che in un’analisi sul FT di sabato scrive che gli investitori si stanno fidando troppo di SuperMario e si stanno affollando troppo sull’azionario europeo, con esiti che potrebbero rivelarsi catastrofici. Con la Fed che si prepara a stringere e la BCE che si prepara ad allentare ancora, ragiona Oakley, gli investitori si sentono incoraggiati ad andare sull’azionario europeo: l’euro sempre più debole aiuta l’export, soprattutto della Germania, mentre i tassi negativi scoraggiano ad andare sui bond. Ma, prosegue, l’upside è limitato, perché molto di questo scenario è già stato incorporato dai prezzi. E quando un mercato diventa troppo affollato, se scatta l’allarme la corsa verso l’uscita può diventare pericolosa. La reazione delle Borse europee dopo gli attacchi di Parigi non sembrano dargli ragione, almeno finora.

Verso un Black Friday da record?
Arriva venerdì 27 ed è considerate uno dei test più importanti dello stato di salute del consumatore USA. E l’andamento delle vendite al dettaglio nel weekend del Tanksgiving potrebbe essere quello che manca ancora per dare la spintarella finale al rialzo dei tassi della Fed. “Heading into the all-important holiday shopping season, consumers are expected to drive the U.S. economy even further”. John Canally, investment strategist di LPL Financial non ha dubbi, e dichiara a Yahoo Finance che sarà un Black Friday da record, il migliore almeno dal 2006. Secondo Canally lo stato di salute delle finanze delle famiglie è ai massimi e i consumatori sono nella loro miglior forma da almeno 10 anni. E prevede anche che lo shopping online quest’anno batterà quello tradizionale nei negozi. Detto questo, Canally non scommetterebbe tanto sui titoli della distribuzione, ma su quelli industriali, tecnologici e della salute, soprattutto biotech.

Il colosso della ceramica che nessuno conosce.
Si chiamano Coors, sono a Golden, in Colorado, e gli americani li conoscono soprattutto per la birra. Un business fondato dal capostipite Adolph Coors, la cui eredità è la più grande fabbrica di birra del mondo dove gli americani si recano in riconoscente pellegrinaggio ogni anno a centinaia di migliaia. Ma Forbes ci porta alla scoperta dell’altra metà dei Coors, la ceramica ingegnerizzata, di cui la famiglia è il numero uno al mondo. È dappertutto: negli shuttle della Nasa e nei giubbotti antiproiettile dei marines, nelle valvole delle fontanelle McDonald’s e nelle protesi delle ginocchia che aiutano gli anziani a muoversi meglio. E la usano tutti: General Electric, IBM, General Dynamics, Ford e Halliburton, per fare qualche nome. Fattura $1,2 miliardi l’anno. È l’America che fa girare l’America.
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