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Innovazione tecnologica, ora le Pmi preferiscono attendere

27 Maggio 2016 09:30
financialounge -  fiducia investitori settore tecnologico
Nuovo calo mensile per l’Indice Ifiit che a maggio si attesta a 34,8 rispetto ai 35,2 punti di aprile. Ma l’analisi mensile dell’Indice di Fiducia sugli investimenti in innovazione tecnologica (Ifiit), accreditato presso il Ministero dello sviluppo economico e l’Agenzia dell’Innovazione, segnala anche un dato in controtendenza: la maggior parte della base imprenditoriale resta ancora convinta che sia elevato il divario tra l’esperienza digitale italiana e quella degli altri paesi più industrializzati con cui si è chiamati a confrontarsi sul piano della competitività ma la percentuale risulta in contrazione (dal 77% di aprile al 73% di maggio).

Per quanto riguarda i dati mensili sulla propensione ad investire in innovazione, il calo di maggio si riferisce soprattutto alle piccole imprese, mentre il livello di fiducia resta solido nelle strutture più grandi, che sono quelle che, in quanto più orientate ai mercati internazionali, devono necessariamente investire nei processi innovativi per restare competitive. A livello settoriale sono sempre quelli della difesa, dell’avionica, delle biotecnologie, della meccanica fine e della componentistica auto quelli caratterizzati dal più alto grado di fiducia sugli investimenti innovativi mentre i settori dell’energia, dei trasporti e della logistica evidenziano una propensione in linea con la media di mercato.

Inferiori all’indice, inoltre, i settori del credito, dell’edilizia e del terziario legato al commercio. Infine, se la Lombardia si conferma la locomotiva italiana anche sotto l’aspetto degli investimenti innovativi, segnali incoraggianti sono emersi in Puglia e in alcuni distretti campani mentre nell’area laziale si è registrata una leggera contrazione della propensione ad investimenti tecnologici.
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