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Idee di investimento – Obbligazioni – 27 giugno 2016

27 Giugno 2016 09:21
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I consigli di portafoglio che Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, ha fornito nell’articolo “Oro e inflation linked in attesa del referendum di domani” sono ancora più validi alla luce del successo dei sostenitori della Brexit. Lo strategist, suggeriva prudenza sulle asset class più rischiose e consigliava di posizionarsi sulle obbligazioni inflation linked USA (TIPS, Treasury Inflation-Protected Securities) e, in ottica di diversificazione di portafoglio, sull’oro. La decisione di Richard Turnill deriva dal fatto che i tassi negativi delle obbligazioni al di fuori degli Stati Uniti sono in aumento e alimentano la domanda delle scadenze più lunghe di Treasury, rendendole meno appetibili a questo punto rispetto ai titoli del Tesoro che proteggono dall’inflazione.

A proposito di tassi sotto zero, per Andrew Bosomworth, Managing Director e gestore di PIMCO, non ci sarebbe nessuna fretta di prevedere la fine di questo fenomenale mercato rialzista delle obbligazioni governative globali. “Di fatto, operazioni come i contratti sintetici su base cash/futures, che sfruttano la differenza tra i tassi effettivi e impliciti dei pronti contro termine obbligazionari, sono più efficaci che mai in questo contesto di rendimenti bassi. Questo è solo un esempio di quelle che chiamiamo ‘posizioni di alfa strutturale’: per la gestione attiva i tempi non sono mai stati così propizi” spiega il manager nell’articolo “Tassi negativi, nessuna fretta di prevederne la fine”.

Resta il fatto che, nell’ambito dei mercati obbligazionari si prefigurano almeno due pericoli. Il primo consiste nel fatto che il decennale tedesco non può più essere considerato un bene rifugio come è spiegato nell’articolo “Bund, perché il decennale tedesco non è più un vero bene rifugio”. In secondo luogo c’è un problema di liquidità.

“Dalla Grande Recessione del 2008 la liquidità, ovvero la capacità di acquistare o vendere un titolo senza esercitare un impatto negativo sul prezzo, è notevolmente peggiorata in molte asset class obbligazionarie” fanno presente nell’articolo “Obbligazioni, il problema della liquidità è sottostimato”, i professionisti di Pictet Am secondo i quali tale fenomeno è dovuto a due trend opposti. Il primo è la crescita esplosiva degli strumenti fixed income detenuti dai fondi che offrono agli investitori la possibilità di rimborso con breve preavviso. Il secondo, sintomo dell’inasprimento della regolamentazione bancaria, è un calo quasi altrettanto brusco del volume di corporate bond in dotazione presso gli intermediari di mercato. Le posizioni in corporate bond dei fondi comuni sono cresciute di 1.200 miliardi di dollari Usd dal 2009. Per contro, dato l’aumento dei costi di detenzione di tali titoli nei bilanci bancari, le scorte obbligazionarie dei broker-dealer statunitensi sono crollate da 350 miliardi ad appena 50 miliardi di dollari nello stesso periodo. La combinazione di queste variabili da luogo a un potenziale forte squilibrio fra le richieste di rimborso degli investitori e la capacità di un fondo di vendere bond con breve preavviso a un prezzo ragionevole: una discrepanza che potrebbe amplificare un sell-off.

Intanto, secondo gli esperti di Amundi l’appetito per il credito dovrebbe continuare vista la debolezza dei tassi privi di rischio (il tasso dei bund decennali tedeschi è sceso proprio la scorsa settimana per la prima volta sotto zero). In questo contesto, come argomentato nell’articolo “Obbligazioni societarie, rischio di performance penalizzate”, il posizionamento sugli emittenti con rating BBB e sulle obbligazioni HY con rating BB sembra, per i professionisti di Amundi, la scelta più sensata.

In ogni caso, i risparmiatori orientati al reddito fisso devono scegliere. O proteggere il capitale e assicurarsi fonti di rendita sicure, oppure puntare sulle strategie che in passato hanno dato buoni risultati ma che oggi introducono in portafoglio rischi indesiderati. Secondo gli esperti di Pictet Asset Management, una possibile soluzione al problema è rappresentata dalle strategie fixed income alternative. “I fondi obbligazionari absolute return e total return diversificano gli investimenti in una vasta gamma di asset class e mettono in atto delle misure volte a proteggere i portafogli da potenziali oscillazioni sfavorevoli del mercato fixed income. Tali strategie possono assumere posizioni lunghe (rialziste) e corte (ribassiste) sulle obbligazioni adottando tecniche di trading che ricorrono a derivati sui tassi di interesse e sul credito” fanno sapere i professionisti di Pictet AM nell’articolo “Obbligazioni, si prospetta un periodo complicato per gli investitori”.
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