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Idee di investimento – Obbligazioni – 24 ottobre 2016

24 Ottobre 2016 09:16
financialounge -  elezioni idee di investimento inflazione mercati obbligazionari settore bancario
I fondi di Ethenea si avvicineranno alle elezioni americane in programma il prossimo 8 dicembre con una minore esposizione al rischio. In pratica, le scelte di portafoglio privilegiano una più limitata assunzione di rischi in ambito obbligazionario, sia in termini di qualità degli emittenti che di duration (sensibilità alla variazione dei tassi di interesse), nonché in ambito azionario e valutario. A rivelarlo, nell’articolo “Elezioni USA, perché in attesa dell’esito adottiamo un portafoglio prudente”, sono Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, e Guido Barthels, Portfolio Manager ETHENEA Independent Investors S.A., secondo i quali, pur non trascurando affatto le possibili implicazioni derivanti dai rischi politici europei, l’elezioni presidenziali americane risultano di gran lunga l’evento politico più importante da seguire.

Intanto sembra aumentare il pericolo dello scoppio di una bolla nel mercato obbligazionario: meglio evitare i titoli sovrani core e la sensibilità ai tassi di interesse. Resta difficile prevedere quando finirà l’attuale rally obbligazionario pluridecennale, ma secondo Jim Cielinski, Responsabile reddito fisso globale di Columbia Threandneedle, qualche indizio si sta già delineando per chi è capace di osservare con attenzione i mercati. Che fare? Per Jim Cielinski, come spiega lui stesso nell’articolo “Portafogli obbligazionari, come prepararsi allo scoppio della bolla potenziale”, i prodotti con bassa esposizione ai titoli di stato dei principali paesi sviluppati e / o con una ridotta sensibilità ai tassi d’interesse (cioè bassa duration) hanno buone possibilità di difendersi bene in questo difficile contesto di mercato e di proseguire nel registrare buone performance. Per chi accetta un livello di rischio (in termini di volatilità del portafoglio) maggiore, i prodotti orientati verso allocazioni aggressive su molteplici settori o con una preferenza verso i governativi ‘non core’, quali, in particolare le obbligazioni societarie, i municipal bond e il debito dei mercati emergenti, dovrebbero evidenziare una interessante capacità di tenuta nel reddito fisso.

Un’altra opzione interessante in ambito obbligazionario la segnala Michael Lake, CFA – Investment Director, Multi-sector Fixed Income di Schroders nell’articolo “Obbligazioni legate all’inflazione, è un buon momento per entrare”. Secondo il manager, le attuali quotazioni delle obbligazioni legate all’inflazione potrebbero rappresentare una buon opportunità in quanto scontano prezzi al consumo bassi e stabili “Sullo sfondo si stanno delineando diversi segnali (dai prezzi delle materie prime a quelli degli input fino al miglioramento del mercato del lavoro) che indicano un possibile incremento dell’inflazione a livello globale. Tuttavia, per poter vedere un rialzo sostanziale dell’inflazione dovremmo vedere un tipo di espansione della domanda di beni e servizi legato a un incremento della spesa pubblica” spiega Michael Lake che, tuttavia, scorge una certa convergenza circa le aspettative sull’inflazione sia da parte di componenti tecnici che da parte di fattori legati alle politiche pubbliche.

Distinguendo tra emittente ed emittente e, all’interno del singolo emittente, anche tra le obbligazioni a più alta affidabilità e quelle più rischiose (che potrebbero essere coinvolti nella procedure di salvataggio interno, bail-in, nel caso di fallimento o ristrutturazione della banca) anche i bond bancari possono rientrare tra i segmenti dove ricercare valore. Lo sostiene, nell’articolo “Obbligazioni, come selezionare le emissioni bancarie europee” Jeremy Smouha, Manager delle strategie GAM Star Credit Opportunities. Alcuni recenti risultati aziendali positivi hanno interessato alcuni emittenti in portafoglio al fondo di Jeremy Smouha (come per esempio Lloyds che ha evidenziato un Roe, return on equity, del 14%). In altri casi, invece, il manager ha ritenute interessanti alcune nuove emissioni (come il bond tier II di Clydesdale Bank). Il tutto senza trascurare le opportunità anche al di fuori dei finanziari (come le emissioni di Louis Dreyfus e di Glencore). Ma quali conseguenze potrebbero esserci nel caso in cui i tassi salissero? “In quest’ottica, preferiamo assumere un approccio relativamente neutrale ai cambiamenti dei tassi di interesse. Per metterlo in pratica, abbiamo destinato una quota importante del nostro portafoglio a favore emissioni obbligazionarie a tasso fisso e un’altra quota altrettanto consistente in emissioni a tasso variabile o misto” puntualizza infine Jeremy Smouha.
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