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Idee di investimento – Azioni – 24 ottobre 2016

24 Ottobre 2016 09:22
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In attesa di sapere chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, gli investitori preferiscono essere piuttosto prudenti. Tuttavia, in ottica di medio termine, la direzione dei mercati sarà influenzata soprattutto da tre driver: l’andamento del dollaro USA, lo sviluppo dei tassi di interesse in America e nella zona euro e la dinamica degli utili aziendali. A sostenerlo, nell’articolo “Mercati: dollaro USA, tassi di interesse e utili aziendali determineranno la direzione”, sono gli esperti di Amundi, secondo i quali sul mercato azionario le quotazioni risentono della minore propensione al rischio da parte degli investitori: un atteggiamento dettato dal rialzo dei tassi di mercato dei tassi a medio e lungo termine e dai primi (deludenti) dati delle trimestrali. “Senza trascurare il contesto pre-elettorale negli Stati Uniti, il rafforzamento del dollaro potrebbe rappresentare, nel caso in cui continuasse, un ostacolo per gli utili americani. I mercati azionari, per poter proseguire il trend leggermente rialzista iniziato da febbraio, necessitano del sostegno di tassi d’interesse minimi o del miglioramento dei profitti aziendali” precisano gli esperti di Amundi.

Akira Horiguchi, Gestore di portafoglio di Capital Group, preferisce intanto selezionare le aziende al di fuori della capitale giapponese, dove invece tendono a concentrarsi la maggior parte degli investitori azionari specializzati sul Giappone. È infatti convinto che vi siano opportunità molto interessanti focalizzandosi su aziende in crescita con una posizione privilegiata nei segmenti small e mid cap. “Molte di queste compagnie sono leader di nicchia, con un ottimo potenziale di espansione, e presentano un vantaggio per gli investitori attivi: spesso non sono sufficientemente coperte da parte dei broker azionari” fa sapere nell’articolo “Azionario Giappone, ci sono opportunità nei segmenti small e mid cap” Akira Horiguchi, il cui riferimento è ad aziende quali, per fare alcuni esempi, Murata Manufacturing (solido vantaggio competitivo grazie alle sue competenze in materia di miniaturizzazione e alla sua vasta esperienza nella lavorazione della ceramica), oppure Keyence (una delle migliori imprese di automazione a livello globale).

Un giudizio positivo sulla borsa giapponese lo esprime anche la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. Nell’articolo “Azioni globali, sovrappeso su Giappone e settori sanitario e telecom” la PSU sottolinea come la Borsa di Tokyo possa contare su solidi fondamentali. A livello settoriale, invece, gli esperti della PSU rivelano un sovrappeso sul settore sanitario e, più in generale, sulle aree cicliche soprattutto quelle relative a industria, informatica, beni voluttuari e telecomunicazioni. Il settore telecom, in particolare, è attraente come investimento di lungo periodo in base a tre fattori di supporto: valutazioni ragionevoli, dividend yield di rilievo e una esposizione al ciclo economico relativamente contenuta.

Per quanto riguarda il mercato azionario italiano per gli esperti di Pioneer Investments sono già emerse numerose opportunità di acquisto negli ultimi mesi. Occasioni che, come viene argomentato nell’articolo “Asset italiani, i mercati scontano già uno scenario molto negativo” dagli esperti di Pioneer (tra i quali Andrea Brasilim, Senior Economist, Monica Defend, Head of Global Asset Allocation Research, Cosimo Marasciulo, Head of European Government Bonds), potrebbero dimostrarsi interessanti a prescindere dall’esito del referendum, dal momento che la eventuale crisi politica sembra comunque gestibile e che le possibili sorprese negative sembrano già ampiamente scontate nelle valutazioni attuali.

In ogni caso, come spiega nell’articolo “Italia, gli effetti della manovra economica più importanti di quelli del referendum”, Oliver Collin, gestore del team Euro Equities di Invesco, il referendum riguarda una riforma italiana interna e non comporta un rischio di contagio per l’Europa. Per Oliver Collin, le opportunità d’investimento in Europa ci sono e il referendum italiano non ha modificato in alcun modo le proprie decisioni di portafoglio. “Continuiamo a osservare un graduale miglioramento delle condizioni economiche in Europa (PMI, occupazione, massa monetaria, tassi di finanziamento), che supportano le ragioni della nostra fiducia nel posizionamento pro-ciclico” specifica Oliver Collin che ricorda come tutte le volte in cui il mercato, nel recente passato, ha concentrato l’attenzione sulla politica regionale, si sono materializzate delle occasioni di investimento che è stato poi possibile sfruttare adottando una rigorosa selezione dei titoli.
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