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Fondi obbligazionari

High yield, rendimenti ancora interessanti con tassi di default stabili

7 Aprile 2015 11:30
financialounge -  Fondi obbligazionari Legg Mason Legg Mason Brandywine Global Income Optimiser Regina Borromeo
Con l’avvio del QE nell’Eurozona i rendimenti dei titoli obbligazionari governativi europei rimarranno con ogni probabilità a livelli estremamente bassi, anche se l’interesse per le emissioni dei Paesi periferici potrebbe subire delle temporanee sospensioni in concomitanza delle conseguenze della crisi greca. I rendimenti dei Treasury USA continuano ad oscillare intorno ai due punti percentuali ma, sebbene risultino assai inferiori ai livelli solitamente associati a una vivace crescita del Pil, difficilmente evidenzieranno ulteriori rialzi anche per l’effetto dei forti flussi di acquisto provenienti dagli investitori istituzionali di tutto il mondo.
I rendimenti assai bassi offerti dai titoli governativi incoraggeranno la ricerca di rendimento che sarà principalmente focalizzata sugli strumenti a reddito fisso dei mercati emergenti e sul segmento high yield. Quest’ultimo, in generale, ha sofferto alla fine dell’anno scorso ma resta una delle asset class obbligazionarie con molte opportunità ancora da cogliere.

“Dall’ultima estate, gli spread degli high yield si sono ampliati sia in USA che in Regno Unito. In media le emissioni in sterline inglesi con rating B rendono attualmente il 7,3%, a fronte del 5,3% dello scorso giugno, derivante dal fatto che il mercato è preoccupato del rischio di ristrutturazioni e default. Tuttavia il mercato è stato incline a sovracompensare gli investitori per quanto riguardai rischi di default rispetto a ciò che poi è realmente accaduto” fa sapere Regina Borromeo, portfolio manager del fondo Legg Mason Brandywine Global Income Optimiser convinta, inoltre, che i tassi di default (fallimento) dovrebbero rimanere stabili. “Si potrebbe certamente essere delusi in qualche caso, ma una delle chiavi decisive riguardo i premi al rischio dell’high yeld e dei default a medio termine è rappresentata dalle condizioni di prestito che le banche impongono alle piccole e medie imprese. Più rigide sono le condizioni di prestito, più elevati sono i tassi di default. Registriamo ora che le condizioni di prestito stanno migliorando e i tassi di default rimangono favorevoli; ci aspettiamo che questo trend continui, anche in Europa e nel Regno Unito. Inoltre, ci aspettiamo che generalmente i tassi di default rimangano all’interno dei range storicamente più bassi,ma certamente, la volatilità sul mercato è in aumento, quindi è importante mantenersi particolarmente attenti nella selezione” conclude Regina Borromeo.
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