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BTP

Fondi comuni, una questione di fiducia

Si deve evitare di incrinare la fiducia dei risparmiatori verso i fondi comuni per garantire che i risparmi delle famiglie fluiscano operosi agli asset manager e nell’economia reale.

27 Giugno 2018 12:04

La fiducia è una questione estremamente delicata, soprattutto quando si parla di soldi. E lo si è potuto constatare nelle ultime settimane sia sui mercati finanziari che nell’ambito dei prodotti del risparmio gestito in particolare dei fondi comuni d'investimento. Vediamo insieme il filo rosso che li unisce. Quello che è successo a maggio sui mercati finanziari alle asset class italiane riguarda molto da vicino la fiducia misurata anche da indici come l'indice di fiducia. Non è l’Europa e i suoi burocrati (per quanto non brillino certo di appeal e di lungimiranza) ad aver scatenato le turbolenze sui mercati domestici, da Piazza Affari al circuito TLX delle obbligazioni e dei titoli di stato italiani.

RIMETTERE IN DISCUSSIONE L’EURO


Lo sono state alcune improvvide indiscrezioni relative alla prima bozza del programma di governo Lega – Cinquestelle, nella quale trapelava l’idea di rimettere in discussione l’euro e di rientrare in possesso delle centinaia di miliardi di euro del debito italiano in mano alla BCE. Sebbene si trattasse di bozze e che siano state immediatamente bollate come ‘superate’ e ‘destituite di ogni fondamento’ dai responsabili della coalizione di governo specificando che non ce ne fosse traccia alcune nella stesura finale del documento di governo, tanto è bastato a insinuare la fiducia degli investitori internazionali.

[caption id="attachment_127471" align="alignnone" width="666"]Investing.com- Panoramica Rendimento Bond Italy 10 Year vs US 10 Year Spread - 27-06-18 Investing.com- Panoramica Rendimento Bond Italy 10 Year vs US 10 Year Spread - 27-06-18[/caption]

ONORARE I DEBITI IN FUTURO


Gli investitori che devono decidere se l’Italia è (e, soprattutto, sarà) in grado di onorare gli impegni sul debito. Se la fiducia di chi presta i propri soldi viene meno inevitabilmente salgono gli interessi per rendere di nuovo appetibile l’acquisto dei titoli di debito. In estrema sintesi è quello che è successo nelle ultime settimane e che può essere riassunto, in termini sintetici e drastici dall’escursione dei tassi dei BTP a 2 anni: offrivano un rendimento negativo dello 0,17% a fine aprile, sono balzati ad un rendimento del 2,74% a fine maggio e oggi viaggiano sull’1 per cento. Se due mesi fa ogni miliardo di debito collocato dalla Repubblica italiana sul mercato non solo non faceva pagare interessi al Tesoro (che anzi ci guadagnava addirittura 1,7 milioni l’anno), oggi lo stesso importo costa a tutti i cittadini italiani 10 milioni di euro l’anno.

Vontobel: “Italia, le pressioni sui titoli di stato continueranno”


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LA DISAFFEZIONE DEI FONDISTI


Ebbene lo stesso principio che è alla base della disaffezione degli investitori verso i titoli del debito italiano può essere delineato nei dati di raccolta mensile dell’industria italiana del risparmio a maggio finita in rosso per 6,9 miliardi, di cui 2,6 miliardi per riscatti dai fondi e i restanti 4,3 miliardi dalle gestioni. Tuttavia, se per le gestioni di portafoglio occorre tenere conto delle operazioni infragruppo, di Generali (1,38 miliardi nel mese) e soprattutto del Gruppo Credem (che ha trasferito il mandato di gestione delle gestioni separate vita da Euromobiliare AM Sgr a Credemvita, operazione che ha comportato l'uscita dal perimetro della rilevazione Assogestioni di 3,67 senza nessun disinvestimento effettivo da parte delle clientela del gruppo Credem), nel caso dei fondi è diverso.

Fondo comune aperto - FinanciaLounge


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CALO FISIOLOGICO


Non sembrano esserci spiegazioni se non un calo di fiducia. Assolutamente fisiologico in una fase di turbolenze come quelle di maggio: le famiglie preferiscono aspettare un clima meno caotico per effettuare investimenti. Inoltre, come una rondine non fa primavera, il dato di maggio non può certo costituire un punto assoluto di non ritorno per l’industria italiana dei fondi.

CAMPANELLO D’ALLARME AGLI ADDETTI AI LAVORI


Tuttavia, come abbiamo già sottolineato da queste colonne, è bene che tutti coloro che sono chiamati ad assumere la guida di questo paese e a prendere decisioni per il futuro nostro e dei nostri figli sia consapevole di quanto sia importante la difesa del risparmio. Un presidio che inizia proprio dall’usare con cura le parole e i toni in tutte le sedi istituzionali per evitare che la fiducia sia (anche lontanamente) messa in discussione. In modo che i sudati risparmi possano fluire in modo operoso nelle mani dei gestori professionisti e nell’economia reale.
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